Meta: annunci personalizzati illegali senza consenso

Meta: annunci personalizzati illegali senza consenso

Meta non può utilizzare per le inserzioni personalizzate su Facebook e Instagram i dati relativi all'attività degli utenti, senza il loro consenso.
Meta: annunci personalizzati illegali senza consenso
Meta non può utilizzare per le inserzioni personalizzate su Facebook e Instagram i dati relativi all'attività degli utenti, senza il loro consenso.

Meta non può mostrare inserzioni basate sulle attività degli utenti senza il loro consenso esplicito. Questa è la decisione adottata dall’EDPB (Comitato europeo per la protezione dei dati) a distanza di oltre quattro anni dalla denuncia presentata da noyb, l’organizzazione guidata dal noto avvocato Max Schrems. Spetta ora alla Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda imporre il rispetto della decisione ed eventuali sanzioni all’azienda di Menlo Park.

Vietati gli annunci personalizzati senza consenso

Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) prevede sei basi legali per la raccolta e il trattamento dei dati personali. Una di essa è stata sfruttata da Meta per evitare di chiedere agli utenti il consenso al tracciamento delle attività su Facebook e Instagram. L’azienda di Menlo Park ha aggirato l’obbligo, specificando che i dati servono per l’esecuzione del contratto, quello accettato al momento della registrazione.

La Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda aveva dato ragione a Meta, consentendo il cosiddetto “consent bypass”. Tuttavia, i Garanti della privacy di almeno 10 paesi hanno presentato obiezioni, chiedendo l’intervento dell’EDPB. Il Comitato ha ribaltato la decisione della DPC, dichiarando illegale il “trucco” usato dall’azienda di Menlo Park.

Il garante irlandese dovrà ora imporre a Meta le necessarie modifiche, tra cui l’eliminazione delle inserzioni basate sulle attività degli utenti. Questo tipo di annunci sarà possibile solo con un consenso esplicito, come già avviene per l’uso dei dati di app e siti di terze parti. L’EDPB ha chiesto anche l’erogazione di una multa per la violazione del GDPR. Nessun divieto invece per le inserzioni contestuali, ovvero basate sul contenuto della pagina visualizzata.

Fonte: noyb
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Pubblicato il
7 dic 2022
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