Microchip all'inchiostro? Si può fare

Microchip all'inchiostro? Si può fare

Un nuovo mattone per l'e-paper: gli schermi flessibili del futuro sono ad un passo
Un nuovo mattone per l'e-paper: gli schermi flessibili del futuro sono ad un passo

Il futuro delle tecnologie visive è ultra-sottile, economico, efficiente: sull’e-paper non passa settimana che qualcuno non annunci un nuovo avanzamento verso la fondazione di una vera e propria industria che possa rivaleggiare con quella della micro-elettronica avanzata. Dopo i cristalli fotonici che sembrano usciti da una puntata di un Mazinger , dall’Illinois arriva l’annuncio della realizzazione di un inchiostro semiconduttore in grado di trasportare una carica elettrica negativa .

Il nuovo materiale, sviluppato nei laboratori della società Polyera Corp e nominato ActivInk , è un inchiostro solubile con proprietà da semiconduttore di nuova concezione, perché sino a ora la maggioranza dei materiali da e-paper hanno mostrato la capacità di mantenere solo una carica positiva, vale a dire solo la metà del cielo dei due tipi di semiconduttori al silicio tradizionali.

Avendo a disposizione composti chimici di entrambi i tipi (positivo e negativo), dice il CEO di Polyera Philippe Inagaki, “puoi sviluppare chip e circuiti più veloci e affidabili e con una efficienza energetica superiore”. Trattandosi sostanzialmente di inchiostro, poi, ActivInk si presta particolarmente a essere stampato in materiali flessibili , come sottili film di plastica o persino su carta, posto che si abbia a disposizione una stampante appositamente modificata.

Schermi flessibili economici e brillanti, chip identificativi e tag RFID innestati praticamente in ogni singolo pezzo di materiale prodotto dall’uomo, una tecnologia di sensori completamente nuova: i campi di applicazione di ActivInk sono limitati solo dalla fantasia suggerisce Inagaki. La proprietà da “inchiostro” della nuova molecola, spiega poi il CTO di Polyera Antonio Facchetti, fa sì che essa possa essere sciolta in un solvente.

“Siamo agli albori di questa industria” conclude Inagaki: medita di vendere ActivInk alle società di elettronica interessate a sviluppare soluzioni innovative. Il potenziale di business è enorme , dice il CEO di Polyera: è il momento di inventarsi “un mercato così vasto che potrebbe rivaleggiare” con l’attuale giro di affari della “tecnologia del silicio”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
23 gen 2009
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