Boku è un robot virtuale che i ragazzi possono programmare a proprio piacimento, servendosi di un semplice controller collegato al PC o alla console Xbox 360.
Nato dai labs di Microsoft Research , l’ambiente di sviluppo videoludico a prova di teen vuole diffondere le basi del design e del coding tra chi un giorno potrebbe diventare il nuovo Bill Gates e reinventare Windows (sempre che esista ancora ).
L’interfaccia di Boku è semplice, intuitiva, ridotta all’osso, dei concetti chiave della programmazione e del design (o, per meglio dire, game design) grazie all’uso estensivo di icone e computer grafica cartoonesche. I programmi che è possibile creare sono composti da pagine, a loro volta suddivisibili in regole. Queste ultime possono essere poi divise ancora in condizioni (valutate simultaneamente dalla logica del programma) e azioni.
Non c’è naturalmente bisogno di scrivere nemmeno una singola linea di codice per programmare con Boku: qualsiasi istanza utilizzabile nel flusso dei programmi è rappresentata in termini fisici , per questo facilmente riconoscibili e interpretabili dai ragazzi che possono usare concetti chiave come la visione, l’ascolto e il tempo per controllare il comportamento dei personaggi protagonisti.
Per quanto miri a far apprendere in maniera intuitiva i concetti della programmazione tout court , Boku è come detto un ambiente utilizzabile prettamente per lo sviluppo di videogame , e offre in tal senso la disponibilità di primitive specializzate derivate da scenari videoludici.
Il tool è attualmente utilizzato solo nell’ambito di un numero limitato di ragazzi, e nulla si sa a riguardo di una possibile estensione del test o un eventuale rilascio di Boku per il download da parte di chiunque.
Alfonso Maruccia