Microsoft ha annunciato che la versione cinese di LinkedIn verrà chiusa entro fine anno. Il social network professionale era arrivato in Cina nel 2014 (quindi prima dell’acquisizione avvenuta nel 2016). L’obbligo di rispettare le leggi locali ha portato alla drastica decisione. Al suo posto verrà lanciata l’app InJobs, priva di funzionalità social.
LinkedIn: addio al mercato cinese
In occasione del debutto in Cina, il CEO Jeff Weiner (oggi Presidente esecutivo) aveva evidenziato il “rischio” di entrare nel mercato locale, considerata la censura del governo e quindi l’obbligo di eliminare i contenuti non approvati. A marzo, LinkedIn aveva temporaneamente sospeso le registrazioni per valutare il rispetto delle leggi cinesi.
A fine giugno, il governo aveva bloccato alcuni profili di accademici, giornalisti e attivisti dei diritti umani, in quanto erano stati pubblicati contenuti proibiti (tra le esperienze lavorative di un utente c’era un riferimento al massacro di Piazza Tienanmen).
LinkedIn spiega che, nonostante il social network sia stato molto utile agli utenti in cerca di lavoro e opportunità economiche, non c’è stato un simile successo in altri aspetti, come la condivisione e la ricerca di informazioni. Ciò è stato causato dalla difficoltà di rispettare le richieste del governo cinese.
Microsoft ha quindi deciso di chiudere la versione cinese del social network entro fine anno. Nello stesso periodo verrà lanciata la nuova app InJobs per consentire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Non ci saranno però né social feed, né la possibilità di condividere post e articoli.
LinkedIn era uno dei pochi servizi occidentali ancora attivi in Cina. Facebook, Twitter, Google, Instagram, Signal e Clubhouse sono stati bloccati o hanno abbandonato il paese.