Cloud PC: il nuovo servizio di Microsoft entro il 2021?

Microsoft Cloud PC nel 2021: Desktop as a Service

Entro il prossimo anno il gruppo di Redmond potrebbe lanciare un servizio di tipo Desktop as a Service, al momento noto internamente come Cloud PC.
Microsoft Cloud PC nel 2021: Desktop as a Service
Entro il prossimo anno il gruppo di Redmond potrebbe lanciare un servizio di tipo Desktop as a Service, al momento noto internamente come Cloud PC.

Una vera e propria esperienza PC virtualizzata, completa: è quanto dovrebbe offrire Cloud PC, servizio su cui Microsoft sembra essere al lavoro ormai da tempo con l’obiettivo di arrivare al lancio entro la primavera del prossimo anno, fino ad oggi però rimasto al riparo da rumor e indiscrezioni.

Nel 2021 il servizio Cloud PC di Microsoft?

A parlarne è la redazione del sito ZDNet che ha scovato un annuncio di lavoro pubblicato dal gruppo di Redmond all’inizio di giugno con l’obiettivo di trovare un Program Manager da impiegare nel team battezzato proprio “Cloud PC”. Questa la breve descrizione che include un riferimento diretto al concetto di Desktop as a Service.

Microsoft Cloud PC è una nuova proposta strategica costruita sulla base di Windows Virtual Desktop per un’offerta Desktop as a Service. Sostanzialmente, Cloud PC fornisce ai clienti business un’esperienza Windows basata sul cloud moderna e versatile, consentendo alle organizzazioni di rimanere attive in una modalità semplice e scalabile.

Potrebbe far parte del pacchetto Microsoft 365 rivolto all’utenza professionale ed essere accessibile mediante una sottoscrizione mensile con prezzo fissato per ogni account, indipendentemente dal quantitativo di banda consumato. Alla base di tutto ovviamente l’infrastruttura cloud di Azure.

Non è da escludere che il debutto possa avvenire in concomitanza con quello dell’edizione 10X del sistema operativo che stando alle ultime voci di corridoio dovrebbe essere in un primo momento destinata proprio ai computer low cost (thin client), facendo leva sull’esecuzione di servizi e applicazioni su server remoto così da non richiedere particolari risorse in locale. Insomma, un po’ come già avviene con i Chromebook e Chrome OS.

L’intenzione non sembra ad ogni modo essere quella di sostituire l’incarnazione tradizionale di Windows 10 né i software per la produttività del pacchetto Office così come li conosciamo oggi, in verità disponibili da tempo anche in versione cloud.

Fonte: ZDNet
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Pubblicato il
21 lug 2020
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