Microsoft dice no ai dischi di recupero

Microsoft dice no ai dischi di recupero

Il distributore britannico Comet nel mirino legale del colosso di Redmond. Avrebbe prodotto e distribuito quasi 100mila CD "contraffatti"
Il distributore britannico Comet nel mirino legale del colosso di Redmond. Avrebbe prodotto e distribuito quasi 100mila CD "contraffatti"

A scatenare il fuoco legale sono stati gli avvocati di Microsoft, contro uno dei principali rivenditori nel mercato britannico dell’elettronica di consumo. I vertici di Comet sono stati accusati di aver realizzato e venduto più di 94mila dischi di recupero contenenti versioni contraffatte dei sistemi operativi Windows Vista e XP .

Stando ai dettagli della causa avviata da BigM, Comet avrebbe distribuito software non licenziato ai suoi clienti, al momento dell’acquisto di laptop e PC targati Windows . Nel mirino è finita una specifica sede di produzione situata nella contea britannica dell’Hampshire.

Le accuse sono però state rispedite al mittente, in un comunicato di risposta diramato dai responsabili di Comet. Secondo il retailer d’Albione, la produzione dei dischi di recupero non costituirebbe una violazione della proprietà intellettuale detenuta dal gigante di Redmond.

“Comet è fermamente convinta di aver agito nel miglior interesse dei suoi clienti”, si legge nel comunicato del distributore. La distribuzione di Comet sarebbe avvenuta in seguito alle scelte operate dalla stessa Microsoft, che aveva interrotto la fornitura dei dischi di recupero legati ai suoi sistemi operativi .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 5 gen 2012
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