Microsoft ha un angelo custode

Microsoft ha un angelo custode

Depositato un brevetto per un nuovo assistente digitale, dopo Bob e Clippy. Ma questa volta si potrebbe trattare di un esperto di vita, che ricorda l'ora della medicina e insegna a dire le barzellette giuste
Depositato un brevetto per un nuovo assistente digitale, dopo Bob e Clippy. Ma questa volta si potrebbe trattare di un esperto di vita, che ricorda l'ora della medicina e insegna a dire le barzellette giuste

In principio era Bob, l’accogliente e casalinga interfaccia grafica che aveva allietato le attività informatiche dei vecchi utenti Windows. Poi è giunta la sfolgorante era di Clippy , l’ameno e saltellante assistente a forma di graffetta del pacchetto Office. Giustiziato da Microsoft nel 2001 , Clippy si era guadagnato ben presto l’odio dell’utenza più esperta delle applicazioni per ufficio made in Redmond .

Ma, all’alba del secondo decennio del nuovo millennio, un altro eroe digitale potrebbe fare la sua illuminata comparsa. Dopo svariati animaletti e graffette occhiute, addirittura un angelo custode calerà sulle macchine. Ad annunciarlo in via ipotetica, un brevetto depositato negli Stati Uniti da Microsoft già nell’anno 2006.

E il Guardian Angel non sarebbe semplicemente un assistente capace di risolvere problemi pratici legati ad un foglio di calcolo. Ma un vero e proprio angelo custode, un guru, un esperto di vita. “Un agente intelligente personalizzato – si legge nel documento relativo al brevetto di BigM – che monitori e valuti l’ambiente dell’utente per assisterlo nei suoi vari processi decisionali”.

Un vero e proprio angelo, capace di risolvere problemi quotidiani degli utenti , come ad esempio ricordare di prendere una medicina, riconoscere una persona già incontrata in precedenza o imparare le barzellette giuste da raccontare alle proprie platee sociali. Ma Microsoft pare essere andata oltre, brevettando qualcosa di quasi fondamentale per vivere nel futuro.

“Ad esempio – si legge sempre nel documento – l’agente potrà prendere nota del numero di conversazioni tenute in una singola stanza. Più nello specifico, sarà in grado di rilevare se gli interlocutori sono persone pericolose, magari registrate come sex offender o ricercate dall’FBI”. Il tutto per impedire che l’utente possa essere esposto a situazioni pericolose, sia nelle sue attività computerizzate che in quelle della vita reale. Gli utenti di BigM potranno quindi considerarsi al sicuro: il Guardian Angel dirà loro di bere tanta acqua e mangiare le verdure.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
31 mar 2010
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