Microsoft pensa al social network aziendale

Microsoft pensa al social network aziendale

Scambiarsi notizie e informazioni tra colleghi. Per migliorare la comunicazione dentro l'azienda e far nascere nuove opportunità. Un'idea che per il momento resta confinata tra le mura di Redmond
Scambiarsi notizie e informazioni tra colleghi. Per migliorare la comunicazione dentro l'azienda e far nascere nuove opportunità. Un'idea che per il momento resta confinata tra le mura di Redmond

Trasformare la rete aziendale in un social network. Dove tutti sono al corrente delle attività altrui, così da non lasciare spazio per malintesi o scarsa collaborazione. È quanto sta realizzando Microsoft all’interno dei suoi campus statunitensi, grazie ad una estensione della sua piattaforma enteprise SharePoint : TownSquare è la piazza virtuale dove i dipendenti si incontrano e si scambiano informazioni, e dove l’azienda tenta anche di oliare i meccanismi interni per consentire ai vari reparti di collaborare con profitto.

Per il momento, TownSquare non è un prodotto finito e pronto per il mercato: è il frutto del lavoro degli Office Labs, la divisione che si occupa di sviluppare servizi sperimentali che in futuro potrebbero finire nelle release ufficiali dell’ambiente di lavoro prodotto da Microsoft. È, in un certo senso , un social network in doppiopetto, uno tentativo di trasformare e migliorare i servizi del web 2.0 in uno strumento realmente utile sul piano lavorativo.

Al momento, chi l’ha utilizzato spiega che non è tanto diverso da Facebook (nel quale Microsoft in passato ha anche investito): in ciascuna pagina personale ci sono una foto e alcuni dettagli su chi si è iscritto, oltre naturalmente alle informazioni che la stessa piattaforma SharePoint ottiene dai dati pubblici a disposizione sulla rete aziendale. Nessuna notizia su un poke in stile Redmond, ma i quasi 8mila dipendenti che lo utilizzano possono seguire i mini-feed dei colleghi a cui sono collegati, restando così aggiornati sulle rispettive attività.

L’ idea di BigM è quella di iniziare a testare questo tipo di applicazioni al suo interno, facendo circolare la voce della loro esistenza grazie al passaparola, per studiare quali servizi vengono maggiormente usati dai dipendenti e come: “Abbiamo degli strumenti che ci aiutano a capire cosa utilizzano i dipendenti e come – spiega il capo di Office Labs, Chris Pratley.

“Queste informazioni vengono inoltre condivise con i nostri clienti – prosegue Pratley – affinché nella progettazione delle loro attività non commettano errori”. In questo modo, gli sviluppatori acquisiscono informazioni utili a migliorare il servizio, per riuscire ad offrire in futuro ai clienti un prodotto finito e con tutte le caratteristiche desiderabili per una azienda medio-grande.

Oltre a scoprire quando il proprio vicino di scrivania è andato prendersi un caffè al distributore, è possibile anche fornire informazioni a tutti su promozioni, eventi speciali o bisogni di questo o quel reparto. “Ci sono informazioni che si diffondono nel network aziendale – continua Pratley – Chi è interessato le legge, gli altri le ignorano. Ma è comunque un modo per tenersi al passo con le relazioni sociali con i propri colleghi”.

Sebbene fino ad oggi gli utenti “affezionati” siano poche centinaia, i primi risultati sarebbero già evidenti: c’è chi, ad esempio, grazie a questo meccanismo è riuscito a farsi pagare il viaggio ad un conferenza, senza dover pesare sul budget del suo ufficio.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
13 giu 2008
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