Microsoft piazza OOXML alla Biblioteca Ambrosiana

Microsoft piazza OOXML alla Biblioteca Ambrosiana

Colpo grosso del big di Redmond, che sfonda con il suo formato in una delle più prestigiose istituzioni culturali italiane. Si parte dal catalogo ma i progetti in campo sono di ampio respiro. Google: il formato di MS va bocciato
Colpo grosso del big di Redmond, che sfonda con il suo formato in una delle più prestigiose istituzioni culturali italiane. Si parte dal catalogo ma i progetti in campo sono di ampio respiro. Google: il formato di MS va bocciato

Milano – Microsoft dichiara che può non essere opportuno scegliere già oggi tra i due formati XML rivali, se il “suo” OOXML o il “rivale” ODF. Eppure c’è chi la scelta la fa oggi ugualmente, anche qui in Italia: sono i dirigenti della Biblioteca Ambrosiana , una tra le più importanti istituzioni culturali del Belpaese.

l'Ambrosiana L’annuncio che OOXML sarà utilizzato per la gestione del catalogo digitale online è stato diramato ieri: la Biblioteca ricorda che ormai da anni vengono portati avanti alcuni importanti progetti di digitalizzazione, non solo dei cataloghi ma anche delle opere. Nelle scorse settimane, poi, è stato stretto con Microsoft un accordo per un progetto pilota “mirato – è stato detto – alla gestione avanzata dei beni digitali e alla standardizzazione delle modalità di accesso ai documenti”. Un accordo che prevede appunto l’adozione di OpenXML o, per dirla con l’annuncio ufficiale, l’adozione dello “standard internazionale per formati documentali Ecma 376 Office OpenXML”.

Nelle settimane più calde per il passaggio di OOXML in ISO, dunque, il sito della Biblioteca pubblica da poche ore le schede informative dei dipinti esposti presso la Pinacoteca sotto forma di documenti in formato Office OpenXML. Un formato, assicura la prestigiosa istituzione, accessibile non solo tramite Microsoft Word “ma anche con qualsiasi altra applicazione che supporti il formato aperto”.

All’interno dei documenti XML sia le immagini delle opere che le informazioni di catalogo. “Le funzioni del sito – hanno spiegato i promotori del nuovo progetto – consentiranno a breve anche di aggregare informazioni selettive sulle opere e scaricarle sul proprio dispositivo digitale, sia esso un PC, un palmare o uno smartphone. In questo modo, un visitatore ha la possibilità di creare una propria guida digitale personalizzata che può portare con sé per usufruirne durante la visita alla Biblioteca”.

Ad oggi l’intervento di standardizzazione del patrimonio documentale ha riguardato solo le opere della Pinacoteca Ambrosiana, ma presto potrebbe essere esteso e diventare operativo su tutto il patrimonio attualmente catalogato .

Per Don Francesco Braschi, Dottore e Pro-Segretario Generale della Biblioteca Ambrosiana, le problematiche di conservazione, fruizione e interoperabilità sono “aspetti che ci richiamano alla nostra storia: come una volta il latino era la lingua franca degli studiosi di tutto il mondo (e in Ambrosiana ne abbiamo innumerevoli prove), così anche oggi è necessario che vi siano linguaggi aperti e fruibili al massimo grado”. “L’Office OpenXML – continua Don Braschi – costituisce una soluzione intelligente ed equilibrata, se guardiamo alla situazione attuale relativamente a diffusione e fruibilità dei programmi, ma anche e soprattutto in relazione ai potenziali di sviluppo futuro. Nello stesso tempo, la flessibilità del formato Office OpenXML relativamente ai diversi tipi di dispositivi da cui può essere supportato è per noi un aspetto di sicuro interesse, pensando anche alle applicazioni che ci stanno a cuore e che vorremmo implementare – anche con l’aiuto di Microsoft – nei prossimi anni”.

“Nel mondo dei beni culturali – ha affermato invece Carlo Iantorno, coordinatore dei programmi di responsabilità sociale di Microsoft Italia – vedremo presto delle applicazioni intese a migliorare l’esperienza del visitatore e dello studioso. Non possiamo però dimenticare il patrimonio digitale esistente e il modo in cui esso viene conservato, fruito e goduto da milioni di persone, che desiderano semplicità, tecnologie familiari e possibilità di usufruire dei documenti sui dispositivi digitali in loro possesso, senza distinzione di forma o grandezza. È importante, inoltre, avere soluzioni aperte a tutti, giovani, adulti, senior, persone diversamente abili, perché il digitale nell’arte serve proprio a diffondere cultura senza barriere, quindi anche verso persone che non hanno la possibilità o volontà di imparare nuove applicazioni o tecnologie informatiche sofisticate”.

Secondo i promotori del progetto, quanto viene messo in campo ora consentirà la fruibilità delle informazioni “anche fra anni o decenni” cosicché “gli sforzi e gli investimenti non debbano essere ripetuti nel futuro”.

La bocciatura di Google
Proprio in queste ore, il program manager open source di Google, Zaheda Bhorat, ha bocciato OOXML senza mezzi termini di fatto confermando la scomunica di BigG contro il formato documentale Microsoft.

Bhorat ha ribadito che Google sostiene i formati documentali aperti e ODF, “lo standard internazionalmente riconosciuto”, a suo dire “supportato ed implementato in tutto il Mondo”. Inoltre Google supporta l’idea che rappresenta, quello di uno sviluppo realizzato da una comunità di soggetti che ne ha garantito “la trasparenza, l’affidabilità e l’interoperabilità necessarie per uno standard funzionale”.

La bocciatura per OOXML è totale. “Data l’importanza di uno standard funzionale – scrive Bhorat – (…) dopo analisi tecniche delle specifiche e di tutti i dati disponibili su OOXML, Google ritiene che OOXML costituirebbe uno standard insufficiente e non necessario, studiato esclusivamente per favorire Microsoft Office”.

“Noi – si legge nel post di Bhorat – ci aggiungiamo ad ODF Alliance e a molti esperti nel ritenere che OOXML non rispetti i criteri richiesti per uno standard accettato a livello globale”.

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Pubblicato il
27 feb 2008
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