ODF sbocconcella OOXML in Olanda

ODF sbocconcella OOXML in Olanda

Si discute una legge che renderebbe obbligatorio Open Document Format. Ma Microsoft non ci sta: non si può vivere di solo ODF. L'Alliance contrattacca: noi siamo il formato del futuro
Si discute una legge che renderebbe obbligatorio Open Document Format. Ma Microsoft non ci sta: non si può vivere di solo ODF. L'Alliance contrattacca: noi siamo il formato del futuro

L’Olanda potrebbe presto unirsi al Giappone , al Belgio e al Sud Africa nella lista dei paesi che adottano ufficialmente il formato ODF per i documenti pubblici . In parlamento, infatti, è in discussione una legge che imporrebbe a tutte le istituzioni l’adozione di Open Document Format entro il 2010, salvo proroghe. Una prospettiva che non piace a Microsoft, che spinge sul suo Open XML.

Il progetto olandese si inserisce in un contesto più ampio, volto a diminuire i costi dell’amministrazione e a migliorare l’accessibilità dei documenti pubblici. Tutti gli enti pubblici dovranno adottare il formato entro la scadenza prevista, chi non lo farà dovrà spiegarne il motivo. In caso di ritardi dovrà anche dettagliare la roadmap per l’adozione di ODF.

Theo Rinsema, general manager di Microsoft nei Paesi Bassi, arriva a chiedersi polemicamente se pure standard de facto come “PDF, WiFi, GSM, XML, Bluetooth e MP3”, tutti basati su tecnologie proprietarie, richiedano agli enti pubblici spiegazioni e giustificazioni per il loro utilizzo. Per BigM, obbligare la pubblica amministrazione all’uso di ODF costituirebbe un danno per le applicazioni made in Redmond : la filiale olandese del gruppo si oppone strenuamente alla proposta, ritenendola troppo “restrittiva” vista l’indicazione specifica di ODF e non di un più generico “open standard”. Microsoft propone il suo formato aperto, Open XML, supportato già da Office e dalla piattaforma.NET, ma a cui manca ancora l’approvazione quale standard ISO sebbene abbia già ottenuto il via libera come standard da ECMA.

Ma per Rinsema, tutto ciò non basta a giustificare la discriminazione nei confronti del formato Microsoft che questa legge imporrebbe: “Attorno ai nostri prodotti vive un ecosistema da 170mila addetti – spiega – qualunque incertezza per i programmi causerebbe un danno anche a loro”.

OpenDoc Society , rappresentate locale dell’alleanza che sostiene ODF, rispedisce al mittente le provocazioni: ” La scelta di ODF non esclude nessuno – ribatte Ruud Vriens, membro fondatore dell’associazione – non capisco perché l’amministrazione non potrebbe usare Microsoft Office”. Per la suite da ufficio esiste già un plugin, sviluppato da Sun, che consente di utilizzare il formato ODF in Microsoft Office : e ce n’è un altro in lavorazione, promosso dalla stessa Microsoft. Senza contare che “ODF è perfettamente compatibile anche con.NET”.

“Microsoft in questa faccenda non c’entra niente” conclude Vriens: la questione per la Open Document Format Alliance è salvaguardare l’accessibilità delle informazioni in futuro, senza dipendere da complicate incompatibilità legate ai formati. Tutti possono collaborare, anzi, BigM è invitata a dare una mano: “Insieme potremmo lavorare ad uno standard innovativo e duraturo, che garantisca loro di poter restare in affari”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
12 dic 2007
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