Microsoft sta lavorando allo sviluppo di un’AI superintelligente, ma benevola… Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI, ha pubblicato giovedì un lungo post sul blog per annunciare la formazione di un nuovo team dedicato a quello che definisce una “superintelligenza umanistica“, progettata esclusivamente per servire l’umanità. Ogni volta che un’azienda tecnologica sente il bisogno di specificare che il loro prodotto non ci eliminerà come specie, c’è da chiedersi quanto dovremmo preoccuparci.
Microsoft crea un team per l’AI superintelligente al servizio dell’umanità
Secondo Suleyman, questa superintelligenza umanistica non sarà un’entità illimitata e senza confini con un alto grado di autonomia. Niente Skynet, insomma. Sarà invece attentamente calibrata, contestualizzata, entro certi limiti
. Parole che suonano rassicuranti, anche se resta da capire chi esattamente stabilirà questi limiti e cosa succederà se qualcuno deciderà di allentarli un po’.
Microsoft AI, che ha appena lanciato il suo primo modello proprietario per generare immagini, Mai-Image-1, sta sviluppando un team apposito per questo progetto. L’obiettivo è creare un’intelligenza artificiale che sia subordinata e controllabile
.
Nel post, Suleyman scrive che Microsoft AI non intende alimentare l’idea di una competizione per raggiungere l’AGI. Un’affermazione piuttosto audace, considerando che l’azienda ha appena firmato un accordo con OpenAI che le permette di perseguire l’AGI in modo indipendente, da sola o in collaborazione con terzi
.
In pratica, Microsoft può ora usare tutta la proprietà intellettuale di OpenAI per sviluppare la propria intelligenza artificiale generale e competere direttamente con il suo ex partner privilegiato. Non è esattamente una corsa, certo. È più una maratona dove tutti i corridori dicono di non correre mentre sgomitano per arrivare primi.
Le tre nobili missioni della superintelligenza
Suleyman ha una visione precisa di come questa superintelligenza umanistica dovrebbe essere utilizzata. Tre applicazioni principali, tutte dal sapore vagamente utopico. In primis come compagno AI che aiuta le persone a imparare, agire, essere produttive e sentirsi supportate. Poi per fornire assistenza nel settore sanitario. E qui il potenziale è effettivamente interessante. Infine, per fare nuove scoperte scientifiche nel campo dell’energia pulita. Perché no, già che ci siamo facciamo pure salvare il pianeta alla superintelligenza.
In Microsoft AI crediamo che gli esseri umani siano più importanti dell’AI
, scrive solennemente Suleyman. La superintelligenza umanistica non sarà competitiva, non sarà autonoma e sarà guidata da regole ed etica umane, non da logiche proprie.
Il problema di fondo è che stiamo costruendo sistemi sempre più potenti mentre continuiamo a ripeterci che tutto è sotto controllo. Microsoft vuole una superintelligenza che serva l’umanità senza metterla in pericolo. È un obiettivo nobile, ma la storia suggerisce che le cose hanno la tendenza a sfuggire di mano nel momento meno opportuno.
Suleyman è entrato in Microsoft lo scorso anno dopo aver co-fondato DeepMind, l’azienda di AI poi acquisita da Google. Conosce bene il settore e probabilmente è sincero nelle sue aspirazioni. Ma tra le intenzioni e i risultati c’è di mezzo il mare… complessità tecniche, battaglie commerciali e conseguenze impreviste.