Microsoft, update per i tool dell'accessibilità

Microsoft, update per i tool dell'accessibilità

L'aggiornamento per il pubblico arriva dopo oltre dieci anni. Servirà a programmare spazi web accessibili ai diversamente abili. Si punta su un approccio multipiattaforma
L'aggiornamento per il pubblico arriva dopo oltre dieci anni. Servirà a programmare spazi web accessibili ai diversamente abili. Si punta su un approccio multipiattaforma

UI Automation è la proposta che Microsoft offre agli sviluppatori web focalizzati sui problemi dell’ accessibilità e del pieno utilizzo della rete da parte dei disabili . Il pacchetto, parte integrante della piattaforma.NET Framework 3.0, viene in questi giorni rilasciato per un utilizzo libero, royalty-free , a patto che le applicazioni sviluppate con esso siano multipiattaforma e in grado di girare sia con Linux che con Windows.

Il rilascio delle librerie al pubblico segue la donazione delle suddette alla Accessibility Interoperability Alliance ( AIA ), gruppo di lavoro recentemente sponsorizzato da grosse corporation tecnologiche (si parla di Oracle, Novell, HP, Adobe e altri), il cui obiettivo è la realizzazione di standard condivisi su cui basare software di riconoscimento vocale, programmi di lettura a schermo e altri applicativi di supporto per chi è affetto da disabilità.

Il pacchetto di Microsoft era molto atteso dal settore: UI Automation è in sostanza l’upgrade ai tool per l’accessibilità che Redmond aveva sviluppato 12 anni or sono, all’epoca del vetusto Windows 95. Ora questo segmento offre alternative nate dal mondo open , supportate dagli sviluppatori di Linux e dalla Linux Foundation .

Norm Hodne, capo progetto per Microsoft del settore Windows Accessiblity , parla ad ogni modo di miglioramenti sia per gli sviluppatori che per l’esperienza utente. Hodne si dice consapevole della presenza sul mercato di pacchetti di sviluppo concorrenti, ma sostiene che l’obiettivo comune di UI Automation, così come di altri tool simili, deve rimanere l’interoperabilità tra le piattaforme e i sistemi operativi.

“Prima di tutto dobbiamo lavorare sull’interoperabilità degli attuali tool di sviluppo tra le varie piattaforme – ha infine aggiunto Hodne – e poi potremo lavorare allo sviluppo di un singolo set di strumenti condivisi”.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
18 gen 2008
Link copiato negli appunti