Roma – Napster ha accusato EMusic di voler attentare alla privacy dei propri utenti.
Riferendosi al motore annunciato da EMusic che secondo la casa discografica le consentirà di sapere quali sono gli utenti Napster che scaricano “la propria musica”, ha annunciato battaglia, spiegando che da parte sua, non viene fatta nessuna richiesta di dati personali o di spiegazioni sulle attività svolte. Una policy che EMusic, sostiene Napster, non può ignorare.
EMusic, che sostiene di aver iniziato a infilare dei codicilli digitali nella musica che vende nei negozi per “scoprirla” quando arriva online e rintracciare così gli utenti che “trafficano”, è stata aspramente criticata dal management di Napster.
Hank Berry, CEO del sistemone di file-sharing, ha spiegato che la propria azienda “ha iniziato ad analizzare il modo in cui il motore di EMusic interagisce con il sistema di Napster”. Gli osservatori però, visto che EMusic non conserva né conserverà i dati personali di alcun utente, ritengono molto difficile che Napster possa provare una violazione della privacy ai danni dei propri utenti.