Napster vive! E Gnutella decolla

Napster vive! E Gnutella decolla

Il sistemone scambiafile ottiene la sospensione della sospensione e manda in delirio i suoi fan. Molti dei quali, però, hanno già scoperto i sempre più numerosi sistemoni alternativi
Il sistemone scambiafile ottiene la sospensione della sospensione e manda in delirio i suoi fan. Molti dei quali, però, hanno già scoperto i sempre più numerosi sistemoni alternativi


San Francisco (USA) – La notizia sulla rete si è propagata con una velocità eccezionale: Napster , almeno per il momento, non verrà chiuso. A 24 ore dalla decisione del tribunale di emettere una ordinanza che avrebbe portato alla sospensione delle attività del sistemone scambia-file, una Corte d’appello ha ribaltato l’ordinanza consentendo a Napster di respirare almeno fino alla fine del processo che lo vede protagonista.

Nelle ore che hanno seguito giovedì scorso la decisione di sospendere il servizio, centinaia di migliaia di utenti Napster si sono riversati su alcuni dei più celebri sistemi di file-sharing alternativi.

In particolare le agenzie hanno riportato un “assalto” al principale sito dedicato a Gnutella (che comprende informazioni, istruzioni e programma per entrare nel sistema “peer-to-peer”) al punto che i suoi server sono andati in tilt per qualche ora. Altri utenti si sono diretti su Napigator.com , iMesh e via elencando. Una dimostrazione che la chiusura di Napster non dovrebbe significare granché qualora effettivamente si verificasse per chi è intenzionato a scambiare in rete file musicali.

In queste ore, intanto, mentre centinaia di siti internet e migliaia di napsteramici organizzano boicottaggi della RIAA e dell’industria discografica, corredato da proteste online e quant’altro, i gestori di Napster invitano gli utenti al “buy-cott”, ovvero all’acquisto di CD di quelle band e quegli artisti, come Chuck D dei Public Enemy, che hanno espresso il proprio supporto a Napster in questi mesi.

Per quanto riguarda l’Italia, infine, continua in questi giorni la difficoltà di certa stampa nell’affrontare debitamente il fenomeno Napster. Per dirne una: la RIAA, associazione lobbystica che comprende alcune decine di case discografiche, viene letteralmente equiparata su tele e cartagiornali alla SIAE, società con scopi e iscritti che almeno sulla carta sono decisamente diversi (e nata da un’idea di personaggi del calibro di Giovanni Verga, Giosuè Carducci, Giuseppe Verdi, Ulrico Hoepli, Arrigo Boito).

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
31 lug 2000
Link copiato negli appunti