I responsabili di sei provider invischiati nel processo a carico di NebuAd potranno tornare a dormire sonni tranquilli. Il tribunale che sta seguendo il caso ha sciolto le accuse nei confronti degli ISP che avrebbero permesso all’azienda di monitorare i cittadini della rete per individuarne le preferenze e servire advertising su misura.
NebuAd continuerà la sua corsa in tribunale da sola: già a febbraio i provider se ne erano lavati le mani sostenendo la propria estraneità ai fatti. Ora il giudice gli ha dato ragione depennandoli dalla lista dei soggetti posti sotto processo.
La storia di NebuAd era iniziata a fine 2008. 15 utenti avevano denunciato la piattaforma a causa della sua attività di monitoraggio delle attività online personali, quel behavioral advertising che stenta a decollare su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Giorgio Pontico