Nel Pacifico la banda si fa larga

Nel Pacifico la banda si fa larga

In Corea del Sud puntano al Gigabit entro pochi anni. E alle Hawaii non vogliono stare a guardare. Perché il broadband significa lavoro, sviluppo e non solo innovazione
In Corea del Sud puntano al Gigabit entro pochi anni. E alle Hawaii non vogliono stare a guardare. Perché il broadband significa lavoro, sviluppo e non solo innovazione

Roma – Come gli ultimi dati disponibili sulla pervasività mondiale della rete delle reti stanno a dimostrare, in Asia la connettività è una cosa dannatamente seria. La Corea del Sud, in particolare, da decenni rappresenta una delle eccellenze tecnologiche della regione, e con tutta probabilità questa predominanza rimarrà tale anche in futuro considerando che le autorità intendono spingere con decisione sull’acceleratore dello sviluppo delle connessioni a banda larga.

La banda da quelle parti è larga sul serio, e in futuro lo sarà sempre di più: la Commissione Coreana sulle Comunicazioni , organismo nato per rispondere alle sfide poste in essere dalla convergenza tra le industrie di telecomunicazione, broadcasting e connettività, è all’opera su un mega-progetto di sviluppo teso a migliorare considerevolmente l’infrastruttura IT del paese, e per quanto riguarda le connessioni via cavo intende portare la velocità media di accesso a 1Gbit al secondo entro il 2012 .

Cifre che fanno impallidire le ADSL nostrane e quelle d’oltreoceano, ma che nell’avanzatissimo contesto coreano rappresentano “solo” un aumento di 10 volte la connessione a 100 Mbps attualmente offerta dai provider locali . Stando così le cose, non stupisce che i sudcoreani siano (assieme al resto dell’Asia) particolarmente portati a fruire di giochi massivi on-line e mondi videoludici persistenti accessibili in rete.

Il piano della commissione, dal costo complessivo di 24,6 miliardi di dollari con un’attesa di 120mila nuovi posti di lavoro, prevede oltre a interventi per la broadband cablata anche un’estensione della banda disponibile per la connettività wireless mediante la riallocazione delle frequenze di spettro tra gli 800 e i 900 MHz, la diffusione dello standard locale WiBro e un aumento della velocità anche qui di 10 volte rispetto a quella attuale sino a un massimo di 10 Mbps.

Nuove connessioni serviranno a produrre occupazione, progresso e ovviamente all’avvento di scenari di utilizzo innovativi, inclusa la IPTV. Non per niente lo stato delle Hawaii non vuole stare al palo del resto delle connessioni USA, e il governo locale pianifica di istituire una propria commissione per regolamentare adeguatamente l’accesso in broadband.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 feb 2009
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