Net neutrality, l'Italia non cambia idea

Net neutrality, l'Italia non cambia idea

La nuova bozza delle proposte della Presidenza Italiana che circola non cancella i dubbi sorti la scorsa settimana. La faccenda anzi si fa ancora più complicata anche per il roaming
La nuova bozza delle proposte della Presidenza Italiana che circola non cancella i dubbi sorti la scorsa settimana. La faccenda anzi si fa ancora più complicata anche per il roaming

La nuova bozza del documento conclusivo del semestre italiano relativa al Telecom Package sposta di poco la questione rispetto a quella circolata la scorsa settimana . Non ci sono modifiche sostanziali rispetto a quanto letto nel documento datato 14/11, e restano intatte le perplessità relative alla net neutrality: le uniche aggiunte riguardano le scadenze per l’entrata in vigore del nuovo corso del roaming , e l’ipotesi di un nuovo mandato esplorativo per ridiscutere ulteriormente queste faccende a livello continentale.

Nel documento pubblicato online dall’avv. Fulvio Sarzana , le differenze nel testo si contano sulla punta delle dita. Il più evidente è l’ipotesi di posticipare ulteriormente la scadenza entro il quale equiparare il roaming a livello comunitario a quello nazionale : in luogo di metà 2016 si dovrebbe attendere fino al 15 dicembre dello stesso anno, forse anche per dare modo alla proposta consultazione pubblica suggerita nello stesso documento di avere il tempo di essere completata. L’idea di rimandare i termini dell’eliminazione del roaming internazionale era stata già ventilata a settembre , ciò nonostante un rinvio potrebbe costituire un precedente rischioso: nulla impedirebbe , soprattutto alla luce dei risultati della consultazione proposta, di cambiare ulteriormente le carte in tavola successivamente.

Nessun cambiamento pare sia stato apportato alla sezione relativa alla net neutrality : la bozza continua a proporre di eliminare la parola e sostituirla con una definizione più ampia, idea che non era piaciuta affatto alle organizzazioni più attive nella difesa dei diritti digitali dei cittadini UE. In questo caso la principale novità è l’introduzione dell’ipotesi di un mandato esplorativo per continuare la negoziazione sui temi della net neutrality, così come sul roaming: non è facilmente intuibile a cosa dovrebbero servire questi negoziati, se non nel proseguire nel solco di quanto già contenuto in questa bozza. Eppure il neo-responsabile per il digitale del Vecchio Continente, Andrus Ansip, solo ieri aveva annunciato ai microfoni di Reuters di appoggiare idealmente la posizione di Obama in materia di net neutrality, fatto che da solo aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a chi aveva letto con preoccupazione la bozza della Presidenza italiana.

Nel complesso, non ci sono però modifiche particolari apportate nel documento che dovrebbe andare in discussione nelle prossime ore. Resta da vedere se ci saranno colpi di scena, o se passerà la linea italiana che in molti criticano per l’approccio troppo morbido adottato su questioni scottanti come net neutrality e roaming.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 25 nov 2014
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