Il numero uno di Neuralink si è fatto da parte. Max Hodak, colui il quale ha dato avvio a questa avventura fianco a fianco con Elon Musk, ha improvvisamente notificato di non essere più parte del gruppo, senza tuttavia offrire alcuna spiegazione al proprio passo indietro.
Neuralink, Musk perde la sua spalla destra
Sta tutto in un tweet e quando è così i dettagli vengono meno e aprono a speculazioni:
✨Some personal news:✨ I am no longer at Neuralink (as of a few weeks ago). I learned a ton there and remain a huge cheerleader for the company! Onward to new things.
— Max Hodak (@maxhodak_) May 1, 2021
Sebbene il tweet non presti il fianco alle polemiche (lo stesso Hodak sembra allontanare l’idea di un qualche strappo con Musk), nei commenti sono in molti ad esprimere preoccupazione per quanto accaduto: Neuralink è un nome a metà tra la grande promessa e l’immensa distopia, con sensori impiantati nel cervello per abilitare la comunicazione bidirezionale con la macchina e creare cyborg potenziati in cui l’essere umano e il robot vengono ad operare in sinergia.
Elon Musk ha riversato in questo progetto importanti investimenti e secondo quanto trapela non lesina di intervenire nelle strategie portate avanti anche se non ha le minime basi nozionistiche in termini di biotecnologie e neuroscienze. Attorno a Neuralink ci sono promesse incredibili, con lo stesso Musk mai domo nel preannunciare soluzioni per l’autismo o per situazioni con impossibilità di deambulare. Al momento ancora si attendono però dimostrazioni per tutto ciò e – al di là di una scimmia che gioca apparentemente a Pong – Neuralink non ha ancora raggiunto altre risultanze concrete.
Quel che si sa è che il gruppo perde oggi uno dei suoi tasselli fondamentali, lasciando Musk con un’arma in meno per cercare di inseguire il risultato. In assenza di spiegazioni, però, attorno a Hodak continueranno ad addensarsi dietrologie e preoccupazioni, perché questo può determinare un progetto del quale poco si sa e nulla si vede.