Niente Skype sui cellulari? Non mancano le alternative

Niente Skype sui cellulari? Non mancano le alternative

di Pietro Saccomani - Come funzionano i servizi che portano il VoIP a portata di telefonino? Quali sono? E perché gli operatori mobili sembrano poco disponibili a consentirne l'utilizzo? Tutti i dettagli
di Pietro Saccomani - Come funzionano i servizi che portano il VoIP a portata di telefonino? Quali sono? E perché gli operatori mobili sembrano poco disponibili a consentirne l'utilizzo? Tutti i dettagli

Roma – Più di 100 milioni di persone hanno installato Skype sui propri PC o Mac, ma proprio il software VoIP ( Voice over IP ) più conosciuto e apprezzato per facilità d’uso e funzionalità avanzate rischia di arrivare in ritardo dove alcuni concorrenti sono già da tempo: i telefoni cellulari. Che soluzioni sono disponibili e quali vantaggi portano all’utente? In che modo il VoIP potrà cambiare il mercato della telefonia mobile?

Mentre Skype continua a ritardare l’uscita della propria versione per cellulare, diversi produttori di software hanno lanciato soluzioni VoIP per dispositivi mobili, cellulari o smartphone (in generale è richiesto quantomeno un telefono compatibile con le reti di seconda o terza generazione, UMTS o GPRS). Alcuni offrono funzionalità aggiuntive come instant messaging e compatibilità con i software VoIP più diffusi (Skype, Google Talk, Gizmo…), altri si limitano ad offrire prezzi bassi per chiamate internazionali.

Qualche settimana fa Jajah ha lanciato Jajah Mobile Suite , estensione mobile del proprio servizio, che solitamente funziona attraverso una pagina web dalla quale inserire il proprio numero e quello del destinatario della chiamata (Jajah fa squillare il cellulare del chiamante e lo mette in contatto con l’altra parte). Oggi è possibile attivare una chiamata direttamente dal cellulare con una piccola applicazione Java o Symbian (tramite una connessione dati UMTS o un semplice SMS). Conveniente solo per le chiamate da o verso l’estero (una chiamata dall’Italia a New York costa meno di 2 euro contro i 6,5 di Vodafone, TIM e Wind), il servizio si rivela una valida alternativa all’utilizzo di calling-cards ed altre soluzioni che consentono di evitare le salatissime tariffe di roaming degli operatori mobili.

Talkster è un servizio VoIP per cellulari simile a Jajah, ma non richiede l’installazione di alcun software (basta dirigersi su m.talkster.com con il browser del proprio cellulare). Il servizio, ancora in alpha, permette di chiamare utenti MSN, Gizmo, Google Talk e telefoni tradizionali, con il consueto risparmio se si chiama all’estero. A differenza di Jajah, permette anche di chiamare un numero nazionale invece di farsi richiamare sul cellulare ed integra funzionalità di presence management (la possibilità di vedere quando i propri contatti sono online).

Jajah e Talkster non sono gli unici a voler portare il VoIP sui cellulari: se Skype affronta problemi relativi alle ridotte capacità di calcolo di alcuni dispositivi e problemi di latenza derivanti dall’utilizzo di reti 3G, Fring è riuscito nell’impresa e ha reso disponibile un software per telefoni con sistema Symbian che sfrutta protocolli proprietari, per garantire qualità della chiamata e ridotti consumi energetici, e permette di chiamare utenti Fring, Skype e Google Talk. Fring offre un client VoIP vero e proprio, con funzionalità instant messaging, gestione della presenza, compatibilità con due tra i software VoIP più diffusi e la possibilità di fruire del servizio quasi ovunque, grazie alla copertura 3G.

Le soluzioni proposte da EQO e SoonR , permettono di usare Skype su molti telefoni cellulari, rispettivamente tramite un’applicazione Symbian e tramite un browser WAP. Questi servizi richiedono ai propri utenti di installare un apposito software sui propri computer collegati a Skype e sfruttano il loro credito SkypeOut per metterli in contatto con i destinatari delle chiamate (in sostanza attivando una conference call tra il proprio account Skype collegato sul PC, il telefono cellulare del chiamante ed il destinatario della chiamata).

Leggermente diverso l’approccio di iSkoot , che ha sviluppato un’applicazione ed una soluzione client-server proprietaria che permette di usare Skype dai telefoni cellulari. Come per i servizi appena descritti, è necessaria una connessione dati 3G (o WiFi, per la nuova versione in beta) per mantenere aggiornata la contact list, le informazioni sulla presence dei contatti ed avviare una conversazione. Quando si chiama un contatto Skype o SkypeOut, il cellulare chiamerà il numero del gateway di iSkoot, che lo collegherà all’utente Skype desiderato. Per le chiamate in entrata, invece, iSkoot sfrutterà il credito SkypeOut del proprio utente per richiamarlo sul suo telefono cellulare. A differenza di EQO o SoonR, non è necessario tenere il PC acceso e collegato a Skype, tuttavia una chiamata tramite iSkoot costerà tanto quanto una normale chiamata da cellulare.

Se è necessaria una connessione dati 3G, e quindi un piano tariffario flat per non incorrere in spese esorbitanti per pochi minuti di attività, molti potrebbero trovare più interessante la proposta di Fring, senza dubbio più economica visto che, una volta collegati, le chiamate ad utenti Skype (o Google Talk) viaggiano su Internet e sono quindi gratuite (escluso chiaramente il costo del collegamento 3G).

Tuttavia, per quanto Fring sia una delle poche soluzioni VoIP mobile in grado di definirsi complete in termini di esperienza di comunicazione (soprattutto se confrontate con altre orientate esclusivamente ad offrire prezzi vantaggiosi), rimane difficile immagine che software simili possano raggiungere un pubblico di massa utilizzando esclusivamente collegamenti 3G. Sarà attratto da soluzioni simili solo chi è fornito dal proprio operatore di un piano tariffario dati flat, in mancanza del quale una chiamata tra utenti Fring o Skype potrebbe costare oltre 3 euro al minuto. Piani tariffari di questo tipo sono ancora poco diffusi nel nostro paese e non raggiungono grandi numeri nemmeno negli Stati Uniti.

Oltre alla scarsa convenienza, il problema è la facilità con cui gli operatori di telefonia mobile possono impedire o scoraggiare l’utilizzo di applicazioni VoIP sulle loro reti dati, sulle quali sono in grado di esercitare un controllo assoluto, senza alcuna garanzia per l’utente ed alcun rispetto per la neutralità della rete . L’operatore T-Mobile UK ha bandito da maggio qualsiasi utilizzo del VoIP tramite le connessioni offerte ai propri utenti. Solo negli ultimi giorni è tornato sui suoi passi, concedendo l’uso legittimo di servizi VoIP ai soli utenti disposti a pagare 15 sterline in più, oltre al piano dati da 29 sterline al mese.

Più in generale, perché applicazioni VoIP su cellulare possano trovare successo tra gli utenti dotati di connessioni 3G, è necessario che i produttori delle applicazioni prendano accordi con gli operatori di telefonia mobile, i quali prima o poi riconosceranno l’esistenza di una domanda per simili servizi e le opportunità di business che ne conseguono (alla fine si tratta di sostituire i ricavi dal traffico vocale con quelli derivanti dal traffico dati generato dalle conversazioni VoIP e dall’uso di sistemi di Instant Messaging, scambio file, immagini, etc…). Nel frattempo, in molti considerano più opportuno affidarsi alla copertura WiFi, sempre più diffusa, grazie anche ad iniziative come FON , la comunità di utenti che condividono la propria connessione ad Internet attraverso un piccolo router WiFi da collegare al proprio modem.

Non mancano fortunatamente alternative che sfruttano le reti WiFi e protocolli standard come SIP (Session Initiation Protocol). Truphone offre una soluzione in grado di rendere immediata l’installazione e la configurazione del proprio servizio sui telefoni Nokia della Serie E con supporto WiFi (in futuro sarà rilasciata una versione per la Serie N). Truphone sfrutta il supporto allo standard VoIP SIP integrato in alcuni degli ultimi dispositivi Nokia, rimasto forse intenzionalmente privo delle funzionalità necessarie per usare servizi VoIP in reti domestiche non opportunamente configurate. L’installazione è assolutamente banale ed inizia con un SMS, la qualità in conversazione è forse superiore a quella GSM e le chiamate ai telefoni fissi di più di 40 paesi sono completamente gratuite fino alla fine dell’anno.

Nel caso di Truphone, il prodotto si discosta non poco da quelli appena descritti: anche se mancano funzionalità evolute come l’instant messaging o la presenza, Truphone si presenta come un operatore di telefonia virtuale in grado di offrire chiamate ai telefoni fissi di mezzo mondo a prezzi molto bassi (o gratuite come in questa fase promozionale), in diretta competizione con le offerte convergenti di operatori come Telecom Italia, France Telecom, BT o Vodafone.

La comodità di usare un unico apparecchio per le chiamate ai cellulari e quelle ai fissi è probabilmente il driver principale del fenomeno che ha preso il nome di convergenza fisso-mobile e, se alla comodità aggiungiamo la possibilità di chiamare a prezzi davvero molto bassi in tutto il mondo, è facile intuire le potenzialità di servizi di questo tipo. Anche se Truphone è accessibile ad un pubblico abbastanza limitato, Nokia, che produce 1/3 dei cellulari in tutto il mondo, ha già venduto parecchi esemplari della Serie E e più di 10 milioni della Serie N e sembra intenzionata a progettare sempre più modelli dotati di connessione WiFi.
In conclusione, le offerte presentate sono ancora piuttosto immature ma lasciano intendere quello che ci si può aspettare nei prossimi mesi e anni. Non sarebbe del tutto infondato ipotizzare un percorso simile a quello osservato nei mercati della telefonia fissa, con i ricavi degli operatori integrati che dai servizi voce si spostano verso quelli quelli dati.

Una sfida per gli operatori di telefonia mobile, abituati ad operare in un mercato oligopolistico fino ad ora protetto dalla concorrenza internazionale per effetto del controllo delle licenze da parte dei governi nazionali e degli investimenti in infrastrutture necessari per competere. In futuro produttori di software come Fring o Truphone potrebbero condizionare i loro profitti e senza grandi investimenti, sfruttando le connessioni dati offerte dagli operatori mobili ai propri utenti o le connessioni WiFi sempre più diffuse tra gli utenti broadband.

Agli operatori di telefonia mobile si presentano sostanzialmente due alternative: continuare ad esercitare un notevole controllo sul traffico dati, limitando o scoraggiando qualsiasi utilizzo della rete vada oltre la consultazione dei propri portali farciti di servizi “a valore aggiunto”, oppure aprire le loro reti dati, non ostacolare i propri utenti (con prezzi spropositati ed impedimenti di vario genere) e disegnare piani tariffari opportuni a consentire ed incentivare l’accesso alla rete in mobilità, magari senza disdegnare partnership con chi produce software come quelli appena descritti.

Accordi di questo tipo sono stati presi da alcuni operatori come H3G (3 Italia) e dall’operatore tedesco E-Plus: entrambi permettono ed incentivano l’utilizzo di Skype sulle proprie reti dati fornendolo in bundle con alcuni piani tariffari.

Una sfida, ma anche un’opportunità da non trascurare per gli operatori che vogliano sperimentare un approccio più vicino alle logiche di Internet e nuovi modi di concepire la comunicazione mobile.

Pietro Saccomani

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Pubblicato il
12 ott 2006
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