Nomine AGCOM, una pausa di riflessione

Nomine AGCOM, una pausa di riflessione

La seduta di votazione sulle nomine per l'Autorità slitta al prossimo 6 giugno. Il Presidente della Camera Fini ha chiesto il curriculum dei candidati entro il 1 giugno. Da inoltrare a tutti i parlamentari, per la massima trasparenza
La seduta di votazione sulle nomine per l'Autorità slitta al prossimo 6 giugno. Il Presidente della Camera Fini ha chiesto il curriculum dei candidati entro il 1 giugno. Da inoltrare a tutti i parlamentari, per la massima trasparenza

Una brusca frenata nella corsa agli uffici romani di Via Isonzo, sede storica dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). La seduta alla Camera per la votazione sulle nomine di presidente e commissari è stata ufficialmente posticipata al prossimo 6 giugno , come annunciato nel corso della riunione dei capigruppo presieduta dallo stesso Presidente della Camera Gianfranco Fini.

I vari candidati potranno inviare il proprio Curriculum Vitae entro e non oltre il prossimo 1 giugno , tenendo presente che si voterà non solo per AGCOM, ma anche per il Garante della Privacy e il Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa. Queste stesse authority si trovano attualmente in un regime di prorogatio , con scadenza il 14 luglio per AGCOM e 16 giugno per il Garante Privacy.

Cosa c’è alla base dello slittamento annunciato alla Camera? Come sottolineato da Fini, tutte le candidature in formato CV saranno funzionali ad una valutazione professionale, indipendente e soprattutto trasparente dei papabili . Un elemento cruciale di novità: il meccanismo di votazione dei candidati alle authority abbandona per la prima volta i cosiddetti foglietti per adottare un metodo visibile alla luce del sole.

Lo stesso Fini ha promesso “la massima pubblicità” per tutti i CV che arriveranno entro il 1 giugno, optando per l’invio di ogni singolo documento a tutti i parlamentari alla Camera. Una pratica richiesta a gran voce da alcuni deputati – in particolare PD e Radicali – sostenuti dalla Open Media Coalition (coalizione indipendente di diversi soggetti e associazioni per la difesa della libertà di informazione e il pluralismo dei media) sul sito vogliamotrasparenza.it .

“È una vittoria della società civile – si legge in un comunicato diramato dalla coalizione – un passo nella giusta direzione da parte del Parlamento. Per la prima volta nella storia italiana, il sistema dei partiti ha rinunciato a nomine al buio, senza candidature ufficiali, accettando il principio della trasparenza e competenza nei processi decisionali”.

Secondo l’esperto avv. Guido Scorza, manca ancora qualcosa : una pubblicazione online dei curricula sui siti di Camera e Senato, e una dichiarazione firmata dai candidati che fughi ogni dubbio relativo a potenziali conflitti di interessi.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
23 mag 2012
Link copiato negli appunti