NSO Group deve fornire il codice di Pegasus a Meta

NSO Group deve fornire il codice di Pegasus a Meta

NSO Group deve fornire a Meta il codice di Pegasus usato nel 2019 per spiare oltre 1.400 persone sfruttando una vulnerabilità di WhatsApp.
NSO Group deve fornire il codice di Pegasus a Meta
NSO Group deve fornire a Meta il codice di Pegasus usato nel 2019 per spiare oltre 1.400 persone sfruttando una vulnerabilità di WhatsApp.

La giudice Phyllis Hamilton ha ordinato a NSO Group di consegnare il codice di Pegasus a Meta. Si tratta di un’importante vittoria legale per l’azienda di Menlo Park che ha denunciato la software house israeliana a fine ottobre 2019. Una simile denuncia è stata presentata da Apple a fine 2021.

Mazzata finale per NSO Group?

Meta aveva denunciato NSO Group dopo aver scoperto che Pegagus era stato utilizzato per spiare oltre 1.400 persone, principalmente giornalisti e difensori dei diritti umani, sfruttando una vulnerabilità di WhatsApp. L’azienda israeliana ha sempre sostenuto di non essere responsabile dell’uso illecito del suo spyware, venduto solo come tool di prevenzione (ad esempio di attacchi terroristici).

NSO Group aveva invocato l’immunità prevista dal Foreign Sovereign Immunities Act, ma è stata negata in tutti i gradi di giudizio. La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva quindi stabilito che la causa legale poteva proseguire. Nel frattempo, gli Stati Uniti avevano imposto il ban del software, in quanto considerato un pericolo per la sicurezza nazionale.

La giudice Phyllis Hamilton ha ora ordinato a NSO Group di fornire a Meta il codice dello spyware utilizzato per un periodo di un anno prima e dopo le due settimane in cui sono stati effettuati gli attacchi contro WhatsApp, ovvero dal 29 aprile 2018 al 10 maggio 2020. La software house deve inoltre dare complete informazioni sulle funzionalità.

NSO Group non è invece obbligata a comunicare i nomi dei clienti o i dettagli sull’infrastruttura server. Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato:

La recente sentenza del tribunale rappresenta una pietra miliare importante nel nostro obiettivo a lungo termine di proteggere gli utenti di WhatsApp da attacchi illegali. Le società di spyware e altri malintenzionati devono capire che possono essere scoperti e non potranno ignorare la legge.

Nessun commento è arrivato dall’azienda israeliana. La divulgazione del codice di Pegasus potrebbe rappresentare la mazzata finale. NSO Group aveva già avuto problemi finanziari, ma ora rischia di perdere parecchi clienti, visto che Meta può scoprire il funzionamento dello spyware (se viene rispettato l’ordine della giudice).

Fonte: The Guardian
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Pubblicato il
1 mar 2024
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