A distanza di quattro anni dall’ultima versione, Java EE (Enterprise Edition) arriva finalmente alla versione 7: la nuova revisione della virtual machine per ambienti corporate è la prima a essere gestita completamente da Oracle dopo l’acquisizione di Sun nel 2010, e offre novità importanti per quanto riguarda le nuove tecnologie di sviluppo legate agli standard web.
Prima dell’annuncio ufficiale di Oracle, i membri del Java Community Process avevano già approvato le specifiche di Java EE 7 ad aprile: la nuova versione è in sostanza una VM “HTML5-ready” e introduce il supporto alle nuove API per la gestione di WebSockets e JSON accanto alla versione 2.0 della API JAX-RS (Asynchronous RESTful Web Services).
Java EE 7 aggiunge 4 nuove specifiche alle 28 presenti nella versione precedente, e oltre al supporto per tecnologie HTML5 si fanno notare un nuovo modello di programmazione per la realizzazione di applicazioni “batch” e una maggiore facilità di gestione dei task in modalità multi-threading – e quindi un migliore supporto alle architetture multi-core e multi-CPU.
Ma Java EE 7 si fa notare anche per le cose che non sono state inserite e che avrebbero dovuto essere parte della nuova versione secondo i piani originali di Oracle: fuori dalla nuova virtual machine sono restate tutte quelle tecnologie che avrebbero dovuto trasformare Java nel “miglior server di applicazioni per il cloud”, e che ora sono state invece programmate per le future versioni a causa di una non precisata “mancanza di maturità” nel campo dei servizi telematici decentralizzati.
Alfonso Maruccia