Onde a elica per il wireless fanta-veloce

Onde a elica per il wireless fanta-veloce

Un nuovo esperimento applica un principio di trasmissione digitale innovativo per trasmissioni ottiche wireless da qualche Terabit al secondo. Ed è solo l'inizio per una tecnologia dalle enormi potenzialità
Un nuovo esperimento applica un principio di trasmissione digitale innovativo per trasmissioni ottiche wireless da qualche Terabit al secondo. Ed è solo l'inizio per una tecnologia dalle enormi potenzialità

Uno studio congiunto realizzato da ricercatori statunitensi, israeliani, cinesi e da ingegneri NASA ha dimostrato per la prima volta la fattibilità di trasmissioni wireless (ottiche) con data rate da ben 2,5 Terabit al secondo.

I ricercatori hanno applicato il principio delle onde a elica ( orbital angular momentum od OAM) testato nella Laguna di Venezia dal team di Fabrizio Tamburini solo qualche mese fa : è possibile trasmettere e ricevere in wireless una quantità sin qui mai vista di informazioni binarie, attraverso l’impiego di una tecnica di multicasting in cui i vari segnali vengono modulati secondo una configurazione a elica (o “a fusillo”) delle onde elettromagnetiche.

La ricerca originale si riferiva nello specifico alle onde radio, mentre il nuovo studio descrive trasmissioni ottiche effettuale nello spazio aperto. L’incredibile data rate da 2,5 Terabit è stato raggiunto sulla distanza breve, impiegando otto diversi fasci elettromagnetici “attorcigliati” all’interno della stessa trasmissione.

I ricercatori avvertono che sulle lunghe distanze questo genere di trasmissioni tende a degenerare a causa delle interferenze elettromagnetiche, mentre nello spazio (per la comunicazione satellite-a-satellite, ad esempio) tale problema non dovrebbe porsi.

Si tratta, a ogni modo, di risultati meno che “alpha” di una tecnologia potenzialmente a prova di futuro: al momento non esistono gli strumenti adatti a trasmettere e ricevere le informazioni ottiche, e gli otto canali usati nella ricerca potrebbero in realtà moltiplicarsi all’infinito per una banda sempre in wireless teoricamente illimitata.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 27 giu 2012
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