Online la protesta delle Mamme

Online la protesta delle Mamme

Un sito promuove un appello per favorire la procreazione assistita e altri diritti rivendicati dalle donne italiane. Partita anche una campagna-banner
Un sito promuove un appello per favorire la procreazione assistita e altri diritti rivendicati dalle donne italiane. Partita anche una campagna-banner


Roma – Un appello a favore della procreazione assistita e contro l’attuale formulazione della proposta di legge che la regolamenta è al centro di una campagna di mobilitazione che un sito dedicato sta tentando di avviare
su internet.
L’idea del sito è quella di spingere affinché molti spazi web si uniscano all’appello, apponendo sulle proprie pagine uno dei banner proposti dagli organizzatori con il link all’appello stesso.

Da quelle pagine è possibile porre la propria firma all’appello, sebbene il meccanismo utilizzato sia quello già scelto da altri , che non prevede alcun genere di controllo sulle firme stesse, tanto che chiunque può inserirne quante e quali vuole senza alcuna difficoltà.

“Il 27 Marzo 2002 – recita l’appello – è iniziata alla Camera la discussione della proposta di legge per regolamentare la Procreazione Assistita che è secondo noi un’accozzaglia di divieti oscurantisti il cui unico scopo è rendere impossibile la procreazione medicalmente assistita. Vietare la fecondazione eterologa, vietare la crioconservazione degli embrioni, mettere un limite al numero di embrioni producibili, significa rendere impraticabile la procreazione assistita e impedire a migliaia di persone di diventare madri e padri; inoltre, significa incrementare il mercato nero e obbligare a viaggi costosissimi all’estero per fare altrove ciò che qui sarà impossibile”.

“Noi ci batteremo – continua l’appello – in ogni modo perché questo non avvenga, con la stessa determinazione con la quale ci battiamo per diventare genitori. Stiamo sollecitando e continueremo a sollecitare l’attenzione dei politici, dei sindacati, dei mass-media, delle associazioni mediche, dei gruppi femminili, dei centri che si occupano di procreazione assistita, di chiunque sia disponibile ad ascoltarci e ad appoggiare la nostra battaglia.
E’ già difficile accettare di non poter avere un figlio senza l’aiuto della scienza, ma non accetteremo mai che ci venga tolta anche questa possibilità per colpa dei pregiudizi di alcuni politici, preoccupati solo di tutelare la presunta dignità dell’embrione ma totalmente sprezzanti della nostra dignità di persone infertili.
Ad avere un figlio non rinunciamo e non rinunceremo mai”.

L’appello è disponibile qui .

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Pubblicato il
3 apr 2002
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