Open Covid: una licenza open per battere Covid-19

Open Covid: una licenza open per battere Covid-19

Open Covid è un'iniziativa volta a rendere libera e accessibile la proprietà intellettuale di aziende e istituzioni per sconfiggere il Covid-19.
Open Covid: una licenza open per battere Covid-19
Open Covid è un'iniziativa volta a rendere libera e accessibile la proprietà intellettuale di aziende e istituzioni per sconfiggere il Covid-19.

Il coronavirus è il nemico da battere in una guerra asimmetrica che si combatte ogni giorno, in tutto il mondo. Per sconfiggerlo bisogna mettere da parte gli egoismi, rimanere uniti e condividere le proprie conoscenze. Questo l’obiettivo di Open Covid, un’iniziativa ambiziosa promossa da scienziati, avvocati e imprenditori, che punta proprio ad unire i saperi di aziende, università e istituzioni affinché chiunque stia lavorando a delle soluzioni contro il Sars-Cov-2 possa attingere, liberamente e gratuitamente, ad un bagaglio di conoscenze utili a sconfiggere la pandemia da Covid-19.

Open Covid: proprietà intellettuali, bene collettivo

L’idea dei promotori di Open Covid è mettere da parte la proprietà intellettuale e cooperare per un fine comune, adottando una licenza aperta che liberi i saperi per arrestare, definitivamente, la pandemia. L’iniziativa sta raccogliendo ampi consensi, anche nel mondo tecnologico che si è subito mosso per aderire alla Open Covid Pledge. Tra i nomi tech aderenti quelli che spiccano di più sono Intel e Mozilla, ma anche Creative Commons.

Ma quali sono i passaggi per aderire a Open Covid? È molto semplice e viene spiegato nel dettaglio sulle pagine dell’iniziativa. Ne sintetizziamo gli step:

  1. Il primo passo per le organizzazioni che vogliano aderire è rendere pubblici i propri intenti. Basta semplicemente aggiornare il proprio sito con una dichiarazione di adesione a Open Covid oppure pubblicare un comunicato stampa.
  2. Il secondo passo è adottare una licenza che di fatto renda la proprietà intellettuale dell’azienda/istituzione pubblicamente utilizzabile, senza costi.  Proprio a questo fine è stata creata la Open COVID License, una licenza davvero snella e semplice che può essere subito adottata. La licenza, tuttavia, è adattabile alle esigenze di chi la utilizza e può essere modificata a proprio piacimento, oppure per chi lo voglia è possibile adottare altre licenze esistenti che possano essere conformi agli intenti dell’iniziativa.

Scorrendo la Open Covid License è importante la sezione denominata “Grant and Scope” (“Concessione e campo di applicazione”) che traduciamo in italiano:

CONCESSIONE E CAMPO DI APPLICAZIONE
Chi aderisce all’iniziativa (The Pledgor) concede a ogni persona ed entità che desidera accettarla, una licenza non esclusiva, esente da royalty, in tutto il mondo, interamente versata (senza diritto alla concessione in licenza) per fare, aver fatto, utilizzare, vendere, importare, riprodurre , adattare, tradurre, distribuire, eseguire, visualizzare, modificare, creare opere derivate e sfruttare in altro modo tutti i brevetti, i diritti d’autore e altri diritti di proprietà intellettuale e industriale (diversi dai marchi e dai segreti commerciali) in prodotti, servizi, composizioni di materia, macchine, manifatture, processi e opere d’autore che abbiamo il diritto di concedere in licenza in base a questi termini (“La Proprietà Intellettuale concessa in licenza”), al solo scopo di porre fine alla “pandemia COVID-19” (come definito dall’Organizzazione mondiale della sanità, “OMS”) e minimizzare l’impatto della malattia, includendo senza limitazione la diagnosi, la prevenzione, il contenimento e il trattamento della pandemia COVID-19.

L’auspicio è che molte aziende e istituzioni riconoscano la validità di questa iniziativa e la abbraccino con convinzione, superando le vecchie logiche protezionistiche a favore di una nuova spinta a cooperare.

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Pubblicato il 8 apr 2020
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