Enel ha firmato ed è fuori da Open Fiber. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha infatti comunicato la liquidazione totale delle proprie quote, pari al 50% del capitale sociale dell’azienda impegnata nello sviluppo della nuova rete in fibra italiana.
Così Enel esce da Open Fiber
Così Enel spiega i dettagli dell’operazione, ufficializzando al contempo le nuove parti acquirenti:
il contratto relativo alla cessione a Macquarie Asset Management del 40% del capitale di Open Fiber prevede un corrispettivo di 2.120 milioni di euro, inclusivo del trasferimento dell’80% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati. In linea con quanto già annunciato al mercato, il contratto prevede che il corrispettivo sopra indicato risulti incrementato ad un tasso pari al 9% annuo calcolato a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al closing dell’operazione.
Il contratto relativo alla cessione a CDP Equity S.p.A. (“CDPE”) del 10% del capitale di Open Fiber prevede a sua volta un corrispettivo di 530 milioni di euro, inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati.
Il 40% a Macquarie Asset Management e il 10% a Cassa Deposito Prestiti, il tutto per un valore corrispettivo pari a 2,1 miliardi di euro. La cessione delle quote a Macquarie Asset Management è subordinato ad una serie di condizioni e sarà presumibilmente concluso entro l’ultimo trimestre dell’anno in corso.
L’operazione chiude un ciclo importantissimo per il futuro della banda larga in Italia perché, proprio grazie all’ingresso strategico di Enel nel progetto Open Fiber, è stato possibile sbloccare la situazione e dare inizio a fondamentali lavori di cablaggio in molte aree del Paese. Si poteva fare di più? La sensazione è che Open Fiber sia stata un’Ariete importante per accelerare, sbloccando situazioni ormai cronicamente statiche da troppo tempo. Ultimamente l’incedere è sembrato arenarsi nell’incertezza del futuro della One Network italiana, ma Open Fiber sta assumendo i migliori assetti per passare alla “fase B”.
Enel non vi farà più parte, tornando al mondo dell’energia e lasciando la connettività nelle mani di chi ha intenzione di investire in questo specifico settore.