Open source/ Caldera sta con Microsoft

Open source/ Caldera sta con Microsoft

Dopo le affilate critiche di Microsoft contro la GPL, che hanno avuto l'effetto di sollevare un gran polverone, uno dei più anziani distributori Linux, Caldera, va contro corrente e si dice d'accordo con Redmond: la GPL nel business non va
Dopo le affilate critiche di Microsoft contro la GPL, che hanno avuto l'effetto di sollevare un gran polverone, uno dei più anziani distributori Linux, Caldera, va contro corrente e si dice d'accordo con Redmond: la GPL nel business non va


Orem (USA) – Caldera, che dopo l’acquisto di SCO si è definita “la più grande azienda Linux del pianeta”, sembra trovarsi d’accordo con le critiche recentemente scagliate da Microsoft contro la licenza GPL.

Ransome Love, CEO di Caldera, ha infatti dichiarato che la GPL non ha molto senso nel business aziendale riconoscendo che “Microsoft sta attaccando l’open source nel suo punto più debole: la GPL”.

Che la GPL rappresenti una licenza controversa nello stesso mondo dell’open source lo ha ammesso anche Eric S. Raymond , il noto autore del libro “The Cathedral & the Bazaar”, che per tale motivo ha giudicato l’attacco di Microsoft “davvero arguto”, pur contestandolo nel suo complesso.

Love ha fatto sapere che Caldera sta valutando l’adozione di un’altra licenza, non GPL, molto probabilmente basata sulla BSD, assai diffusa nel mondo open source ma, almeno nella sua accezione originale, misconosciuta dalla Free Software Foundation.

Sebbene Love riconosca che la GPL possa rappresentare un ottimo modello per lo sviluppo di codice aperto, egli ritiene che essa manchi di quelle clausole necessarie per la commercializzazione di software open source.

Caldera sostiene che, al contrario della GPL, le licenze che si ispirano alla BSD “sono pienamente open source, tuttavia consentono alla gente di influenzare il processo di sviluppo” del software.

Licenze ritenute non pienamente compatibili con la GPL sono state adottate da Apache, Mozilla, IBM e Sun; tuttavia Caldera, che è anche distributore di Linux, sostiene di non voler abbandonare del tutto la GPL: ciò che quest’azienda sta cercando è un’interfaccia trasparente che possa saldare fra loro codice GPL e codice non GPL.

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Pubblicato il 11 mag 2001
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