OpenAI svela come le persone usano ChatGPT

OpenAI svela come le persone usano ChatGPT

OpenAI ha pubblicato i risultati di uno studio dettagliato che illustra chi utilizza ChatGPT e gli argomenti trattati durante le conversazioni.
OpenAI svela come le persone usano ChatGPT
OpenAI ha pubblicato i risultati di uno studio dettagliato che illustra chi utilizza ChatGPT e gli argomenti trattati durante le conversazioni.

OpenAI ha pubblicato uno studio dettagliato su come le persone usano ChatGPT. I risultati confermano quanto sostiene l’azienda californiana, ovvero che la democratizzazione della tecnologia AI rappresenta un vantaggio sia durante l’attività lavorativa che personale. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale a beneficio di tutti rimarrà l’obiettivo principale anche dopo la trasformazione in Public Benefit Corporation.

Come viene usato ChatGPT?

Lo studio è basato sull’analisi di circa 1,5 milioni di conversazioni effettuate tra maggio 2024 e giugno 2025 dagli utenti con piani consumer. Il primo dato interessante riguarda il “gender gap” che è diminuito drasticamente a metà 2025. A gennaio 2024, il 37% degli utenti che usavano ChatGPT avevano nomi femminili. A giugno 2025, questa quota è arrivata al 52%.

ChatGPT è diventato anche uno strumento ampiamente accessibile a livello globale. OpenAI ha rilevato una crescita particolarmente rapida nei paesi a basso e medio reddito (non sono però indicati nello studio). A maggio 2025, i tassi di crescita dell’adozione di ChatGPT nei paesi a basso reddito erano oltre quattro volte superiori a quelli dei paesi a più alto reddito.

Gli usi principali (quasi il 78% del totale) di ChatGPT sono tre: guida pratica, ricerca di informazioni e scrittura. Altre attività, come aiuto tecnico e scrittura di codice, sono di nicchia (inferiori al 10%). A giugno 2024, le richieste al chatbot erano suddivise in modo pressoché uniforme tra uso lavorativo e personale. A giugno 2025, gli usi non lavorativi rappresentavano il 73% di tutte le conversazioni.

OpenAI ha infine rilevato che solo l’1,9% delle conversazioni riguardavano richieste di relazioni sentimentali. La FTC ha recentemente avviato un’indagine nei confronti di sette aziende per ottenere informazioni sull’impatto negativo dei chatbot AI. Lo studio completo è disponibile qui. I ricercatori hanno utilizzato tool automatizzati per analizzare le conversazioni. Nessun umano ha letto le chat, quindi è stata garantita la privacy.

Fonte: OpenAI
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Pubblicato il
15 set 2025
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