OpenOffice alza bandiera rossa

OpenOffice alza bandiera rossa

La Chinese Academy of Science, attraverso la propria sussidiaria Redflag, presterà al progettone open source 50 dipendenti che lavoreranno full-time per migliorare la suite ed estenderne le funzionalità
La Chinese Academy of Science, attraverso la propria sussidiaria Redflag, presterà al progettone open source 50 dipendenti che lavoreranno full-time per migliorare la suite ed estenderne le funzionalità

Santa Clara (USA) – La Cina diverrà presto uno dei maggiori contributori del progetto OpenOffice.org . A darne notizia è Sun , che la scorsa settimana ha stretto un accordo di collaborazione con la società Redflag Chinese 2000 Software , sviluppatrice di una versione di OpenOffice in lingua cinese chiamata RedOffice.

In base all’accordo, Redflag metterà a disposizione di OpenOffice.org 50 ingegneri e sviluppatori a tempo pieno , alcuni dei quali lavorano alla suite open source già da diversi mesi.

Sebbene il gruppo di sviluppo cinese focalizzerà la propria attenzione su RedOffice, estendendone le funzionalità e migliorandone il supporto alla lingua mandarina, Sun ne coordinerà il lavoro in modo tale che buona parte dei contributi al codice possano essere condivisi anche da OpenOffice .

“Avere 50 persone in più che lavorano a tempo pieno su OpenOffice è davvero utile: ci sono molte cose interessanti che possono essere realizzate solo se si ha il sufficiente numero di persone”, ha scritto sul proprio blog Malte Timmermann, dipendente di Sun e technical architect di OpenOffice.org. “(Questa collaborazione, NdR) dovrebbe portare nuove e più avanzate funzionalità, alcune utili a tutti, altre specifiche per certe regioni”.

Sun non ha detto se nei progetti lanciati con Redflag vi sia anche l’eventuale implementazione, in OpenOffice, del formato cinese dei documenti Uniform Office Format (UOF): tale ipotesi, come si ricorderà, era stata ventilata dal chairman di Sun in un recente incontro con alcuni rappresentanti del Governo cinese.

Redflag è una società controllata dalla Chinese Academy of Science , un’organizzazione governativa che coordina il lavoro di oltre un centinaio di università e istituti di ricerca cinesi.

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Pubblicato il
31 mag 2007
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