OSDL vuole Linux nei datacenter

OSDL vuole Linux nei datacenter

Il consorzio di aziende che appoggiano Linux in un documento tecnico definisce i requisiti necessari a Linux per conquistare i centri di elaborazione dati delle grandi aziende
Il consorzio di aziende che appoggiano Linux in un documento tecnico definisce i requisiti necessari a Linux per conquistare i centri di elaborazione dati delle grandi aziende


Beaverton (USA) – Con l’obiettivo di accelerare l’adozione di Linux nei datacenter aziendali, il consorzio non profit Open Source Development Labs ( OSDL ) ha pubblicato un insieme di linee guida per l’uso di Linux in diversi ambiti aziendali mission-critical.

Il documento tecnico, chiamato Data Center Linux (DCL) Technical Capabilities, definisce e ordina per priorità oltre 300 caratteristiche richieste dalle più diffuse applicazioni di classe enterprise: le aree prese in considerazione sono scalabilità, prestazioni, affidabilità e disponibilità, gestione, clustering, sicurezza, standard e usabilità.

“OSDL è impegnato ad accelerare l’uso di Linux dei datacenter di classe enterprise lavorando, in un ambiente aperto, con i vendor, i manager e la comunità di sviluppo di Linux per definire cosa è necessario per spingere la diffusione di Linux nei grandi centri di elaborazione dati aziendali”, ha detto Stuart Cohen, CEO of OSDL. “Invitiamo l’industria e la comunità ad utilizzare il DCL per definire i requisiti tecnici da integrare nelle future release di Linux”.

L’OSDL, formato da quasi tutti i grossi nomi dell’industria (IBM, HP, Intel, NEC, ecc.) che in qualche modo appoggiano lo sviluppo di Linux, spera che il nuovo documento possa incoraggiare il nascere di standard tecnologici open source e possa influenzare lo sviluppo delle prossime versioni del kernel di Linux, le stesse che avranno il compito di far penetrare Linux sempre più in profondità nel mercato enterprise.

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Pubblicato il 9 feb 2004
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