Bologna – Nuovi segnali di movimento intorno all’open source nelle pubbliche amministrazioni italiane: è partito da qualche tempo il progetto EROSS (Emilia-Romagna Open Source Survey), una rilevazione ad ampio raggio che ha lo scopo di “censire” l’utilizzo e la diffusione del software aperto negli enti locali.
A volere questa indagine è il Centro regionale di Competenza per l’e-government e la società dell’informazione dell’Emilia-Romagna ( CRC ) in sinergia e collaborazione con il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), una iniziativa che si rivolge in primo luogo ai comuni dell’Emilia Romagna. La rilevazione porterà, secondo i promotori, a definire un quadro conoscitivo sul FLOSS (Free, Libre, Open Source Software) nei comuni locali.
A latere, l’Osservatorio sull’open source del CNIPA , il braccio informatico del Governo, ha attivato un “sistema di rilevazione continua” sull’uso dei software aperti nelle PA italiane. Si tratta di un progetto destinato a stimolare una maggiore comunicazione all’interno delle amministrazioni in merito ai risultati raggiunti.
Le due rilevazioni, spiegano al CRC, corrono parallele. “L’integrazione delle due iniziative – spiegano gli esperti del Centro regionale emiliano – convergerà in un’attività di studio ed analisi che offrirà una maggiore conoscenza della diffusione di FLOSS nel territorio emiliano-romagnolo ed una base informativa che sarà strutturata e condivisa con tutti gli enti locali italiani nella ?vetrinà dell’Osservatorio Open Source CNIPA”.
Perché queste analisi abbiano pieno successo è indispensabile la collaborazione degli enti locali, ai quali viene richiesto di interagire in due modi.
Da un lato rispondendo alle nove domande di un questionario disponibile qui che affronta nello specifico la diffusione dei software delle diverse aree di lavoro, dall’altro segnalando la propria esperienza con il FLOSS sulla pagina dedicata dell’Osservatorio del CNIPA.