La software house di Bellevue (sussidiaria di Alludo, ex Corel) ha annunciato la disponibilità di Parallels Desktop 26. La nuova versione del software di virtualizzazione supporta macOS Tahoe 26 (host e guest) e Windows 11 25H2 (guest). I due sistemi operativi dovrebbero essere annunciati da Apple e Microsoft tra settembre e ottobre. Parallels ha inoltre avvertito gli utenti dei rischi che corrono installando versioni pirata del software.
Novità di Parallels Desktop 26
La prima novità è rappresentata dal numero di versione. Parallels Desktop 20 (settembre 2024) aveva aggiunto il supporto per macOS Sequoia 15. Apple ha deciso di indicare l’anno con macOS Tahoe 26, quindi anche la software house di Bellevue ha seguito la stessa strada per una maggiore chiarezza con Parallels Desktop 26.
La nuova versione del software di virtualizzazione supporta dunque l’ultimo sistema operativo di Apple. Sono state inoltre apportate alcune modifiche estetiche per seguire quelle di macOS Tahoe 26, in particolare quelle relative a icone e Dock. Altri cambiamenti non sono immediatamente visibili, come il supporto per la nuova gestione dei processi in background e l’aggiornamento della modalità Coherence che permette di eseguire le app Windows come se fossero app native di macOS, quindi dal Dock o dal desktop del Mac.
Come sistema operativo guest è possibile usare anche Windows 11 25H2, attualmente disponibile solo per gli iscritti al programma Insider. Parallels Desktop 26 consente alle macchine virtuali Windows di vedere lo spazio di storage sul Mac host. Altre novità sono specifiche per aziende e team IT.
Parallels Desktop è disponibile in tre edizioni (Standard, Pro e Business). I prezzi sono 99,99 euro/mese, 119,99 euro/mese e 149,99 euro/mese, rispettivamente. Attualmente è possibile sfruttare uno sconto del 35%. Per attivare il software deve essere inserita una chiave di 30 caratteri che viene inviata via email.
Parallels ha avvisato gli utenti dei rischi associati all’uso delle copie pirata. Le chiavi di attivazione sono tracciate, quindi potrebbero essere annullate. Nelle copie pirata sono spesso nascosti malware di vario tipo, tra cui keylogger, spyware e ransomware. Inoltre, l’uso e la distribuzione di copie pirata possono comportare conseguenze civili (risarcimento danni) e penali (carcere).