Parlamento UE: nuovi principi contro l'abuso dei minori

Parlamento UE: nuovi principi contro l'abuso dei minori

Il Parlamento Europeo chiede che le piattaforme possano fare di più contro gli abusi di minori online, cercando un nuovo equilibrio con la privacy.
Parlamento UE: nuovi principi contro l'abuso dei minori
Il Parlamento Europeo chiede che le piattaforme possano fare di più contro gli abusi di minori online, cercando un nuovo equilibrio con la privacy.

Un effetto collaterale della pandemia, da classificare sicuramente tra i peggiori della serie, è stato il preoccupante aumento del volume di materiale pedopornografico online. A certificare la cosa un report del Think Tank del Parlamento Europeo, dalle cui risultanze è scaturito il voto che nella giornata di ieri ha aperto ad una nuova era della lotta agli abusi su minori.

Con 537 voti favorevoli, 133 contrari e 24 astensioni, il Parlamento ha approvato “una nuova legislazione per tutelare meglio i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali, quando utilizzano servizi di webmail, chat e messaggistica“. Tema delicato, inevitabilmente: privacy e tutela dei minori sia dai pericoli online che dai predatori di dati personali sono equilibri difficili da garantire, ma serve un atteggiamento proattivo che, a partire dal legislatore, autorizzi azioni più radicali per la ricerca dei colpevoli.

Nuovo equilibrio tra privacy e lotta agli abusi

La nuova norma offre alle piattaforme maggiori garanzie (e al tempo stesso maggior controllo), affinché possano operare attivamente nella tutela dei minori senza il rischio di cadere in accuse di violazione della privacy. Chiaramente non si tratta di un “liberi tutti”, ma di una azione coordinata con paletti precisi, ma finalizzata ad obiettivi più alti:

Secondo le nuove norme, i fornitori di servizi di webmail, chat e messaggistica possono decidere di continuare a individuare, rimuovere e denunciare abusi sessuali sui minori online. Potranno anche adottare misure per contrastare il cyber grooming e segnalare i presunti abusi alle autorità di contrasto e giudiziarie o alle organizzazioni che agiscono nell’interesse pubblico contro l’abuso sessuale sui minori. Dovranno però utilizzare tecnologie il più possibile rispettose della privacy.

Il lavoro del Garante Privacy sarà preventivo, proprio per dar forma a queste nuove velleità:

I deputati hanno insistito per la creazione di procedure appropriate e meccanismi di ricorso per garantire che i cittadini possano presentare reclami se ritengono che i loro diritti alla privacy siano stati violati. Le autorità nazionali di protezione dei dati avranno un controllo migliore delle tecnologie utilizzate dai fornitori di servizi sul web, grazie a una previa valutazione d’impatto e a procedure di consultazione.

Alla Commissione è chiesto ora di rispondere a questo indirizzo attraverso “una soluzione a lungo termine che tragga ispirazione dalle garanzie in materia di protezione dei dati individuate nelle norme temporanee e che, inoltre, renda più mirata l’analisi delle comunicazioni private“. Una missione non semplice, insomma, perché mettere in pratica un equilibrio di diritti è ben più complesso che non esprimerne i principi. Ma è questo l’obiettivo che l’UE, attraverso le sue istituzioni, a larga maggioranza, ha adottato.

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Pubblicato il 7 lug 2021
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