Per Google e Facebook un lunedì da dimenticare

Per Google e Facebook un lunedì da dimenticare

Due dei più popolari "fornitori" di servizi telematici affetti da problemi di raggiungibilità. Gmail ha mandato in crash Chrome, mentre Facebook ha fatto pasticci con la configurazione DNS
Due dei più popolari "fornitori" di servizi telematici affetti da problemi di raggiungibilità. Gmail ha mandato in crash Chrome, mentre Facebook ha fatto pasticci con la configurazione DNS

Inizio settimana all’insegna del downtime per Google e Facebook: in quello che verrà probabilmente ricordato come il “lunedì terribile” sia della produttività che della procrastinazione online, i due colossi telematici hanno sperimentato un periodo di inaccessibilità che si è riverberato sulla vita in Rete degli utenti ma anche sul business delle aziende.

Il caso di downtime più grave è stato ovviamente quello che ha riguardato Google e le sue molteplici offerte telematiche: nella mattinata statunitense di lunedì (tardo pomeriggio in Italia) si sono succedute notizie di irraggiungibilità per Gmail, Drive e poi il resto dei servizi che si appoggiano alla corposa infrastruttura di Mountain View.

Il problema ha riguardato anche Chrome, browser che gira sui PC degli utenti ma che evidentemente dipende in maniera preponderante dal buon funzionamento dei server di Google per operare nella normalità: Chrome va continuamente in crash, hanno denunciato gli utenti, mentre le “app” mobile esterne al web hanno continuato a funzionare come sempre.

Le peggiori conseguenze del downtime si sono ovviamente avute sulle aziende che hanno scelto l’infrastruttura remota di Google per gestire le proprie comunicazioni (Gmail) e il lavoro di produttività (Docs), con buona pace della metafora del “cloud” come servizio sempre presente e disponibile ovunque e in ogni momento.

Google ha aperto la prevedibile indagine sull’interruzione del servizio (anzi dei servizi), dichiarando la questione risolta per la serata (statunitense). Per quanto riguarda l’origine del problema, invece, una riposta sul forum di assistenza di Chromium (base di codice da cui viene compilato Chrome) ha rivelato che a provocare tutto – inclusi i frequenti crash di Chrome – è stato un errore umano e la conseguente “fallace” modifica del bilanciamento nella gestione dei carichi di lavoro su un pezzo “fondamentale” dell’intera infrastruttura di Google.

Forse non meno grave ma altrettanto fastidiosa è stata la breve irraggiungibilità di Facebook, anch’essa verificatasi questo lunedì: mentre il social network sembrava sparito dal Web e gli utenti si riversavano in massa su Twitter per lamentarsi, la società statunitense ha spiegato che un cambiamento all’infrastruttura DNS ha provocato l’irraggiungibilità del sito per alcuni utenti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 11 dic 2012
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