Pilotare un drone con le dita

Pilotare un drone con le dita

Con un Power Glove modificato è possibile controllare a distanza un quadricottero Parrot. Il risultato ha il sapore di Guerre Stellari
Con un Power Glove modificato è possibile controllare a distanza un quadricottero Parrot. Il risultato ha il sapore di Guerre Stellari

Nolan Moore è un ingegnere che ha adoperato il Power Glove come base per sviluppare un sistema di controllo con cui pilotare il Parrot AR Drone. Una soluzione avveniristica, basata però su una tecnologia vecchia di 30 anni.

Il Power Glove è un controller introdotto nel 1989 dalla Nintendo come implementazione videoludica e meno costosa di un progetto NASA. La versione Nintendo sfruttava gli ultrasuoni per tracciare la posizione spaziale del guanto rispetto al televisore e resistenze variabili per ottenere informazioni sul dispiegamento delle dita. Per far ciò dal versante software erano sufficienti 5 bytes.

Nolan Moore ha massicciamente hackato la vecchia gloria asportando buona parte dell’hardware interno per sostituirlo con elettronica più attuale, sensori per la flessione delle dita e trasmettitori WiFi. Ha inoltre documentato in maniera esaustiva l’intero progetto senza lesinare considerazioni personali: “Questo progetto ha preso corpo nella mia mente procedendo per piccoli passi durante mesi prima di essere reso pubblico. Tutto ha avuto inizio fra idee folli e manie di grandezza. Volevo modificare il Power Glove in modo da preservarne l’aspetto originale, qualcosa di pulito senza modifiche visibili e fili a vista”.

Nei suoi appunti possiamo scovare tutto il materiale adoperato: con un po’ di sana follia e una considerevole quantità di tempo libero, tutti potranno provare a replicarne il risultato. Ciò, ovviamente, a patto di di avere a portata di mano un Power Glove da eviscerare senza provare eccessivi sensi di colpa. Il risultato finale sarà identico a quello mostrato da Moore nel filmato: controllare, con classe, un drone solo con il movimento delle dita. Darth Vader non saprebbe fare di meglio.

effepì

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Pubblicato il
9 giu 2016
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