Power5 illumina i primi server IBM

Power5 illumina i primi server IBM

A settimane il lancio dei primi server basati sul nuovo processore a 64 bit Power5, CPU che promette un rapporto prezzo/prestazioni in grado di competere con i chip di Intel
A settimane il lancio dei primi server basati sul nuovo processore a 64 bit Power5, CPU che promette un rapporto prezzo/prestazioni in grado di competere con i chip di Intel


Armonk (USA) – Il nuovo chippone a 64 bit di IBM , il Power5, è pronto per prendere la via del mercato a bordo di nuovi modelli di server che, oltre a maggiori prestazioni, promettono prezzi sensibilmente più bassi. Una ricetta, quella a base di Power5, con cui Big Blue intende far guerra ai sistemi basati sulle architetture di Intel, in special modo Itanium, e guadagnare competitività nei confronti dei suoi più diretti rivali, HP e Sun.

I primi server equipaggiati con processori Power5, che saranno disponibili sul mercato a partire da giugno, sono l’i5 520 e l’i5 570, entrambi appartenenti alla linea iSeries. Il primo, in grado di supportare fino a due processori e con un prezzo base di 10.000 dollari, è indirizzato al mercato delle piccole imprese, mentre il secondo, con supporto fino a quattro CPU e prezzo base di 85.000 dollari, si rivolge in modo particolare alle aziende di medie dimensioni. Quest’ultimo offre anche una funzionalità, chiamata capacity-on-demand, che si preoccupa di attivare o disattivare le risorse di calcolo in base al carico di lavoro.

Le due macchine, su cui gira il sistema operativo i5/OS (ultima versione aggiornata del noto AS/400), ereditano dalla linea a cui appartengono un’abbondante dotazione di software che, su alcuni modelli, comprende il database DB2 e l’ambiente di e-commerce WebSphere. I due nuovi modelli di iSeries possono sfruttare il supporto dei Power5 alle tecnologia Virtualization Engine, la stessa che rende possibile, attraverso la creazione di partizioni virtuali, far girare più sistemi operativi sullo stesso sistema, inclusi Linux, AIX e Windows. Ogni singolo Power5 è in grado di far girare fino a 10 sistemi operativi differenti.

Uno dei segreti del nuovo chip di Big Blue è dato dalla tecnologia denominata Fast Path, la stessa che permette al processore di svolgere alcuni dei compiti oggi di competenza del software, come il networking e la gestione della memoria virtuale. La microarchitettura del Power5 fornisce inoltre gestione e correzione degli errori migliorate.

IBM sostiene di aver progettato il Power5 come una CPU adattabile sia ai server di fascia bassa, anche sotto i 10.000 dollari, sia a quelli di fascia alta. La dimostrazione è data dal fatto che Big Blue ha già in cantiere sistemi in grado di ospitare fino a 64 Power5. La stessa famiglia di i5 570 verrà aggiornata, entro l’anno, per supportare 16 CPU.

IBM, che descrive il suo nuovo processore come “il chip a 64 bit più potente mai costruito”, sostiene che il Power5 è in grado di fornire prestazioni dalle due alle quattro volte superiori al suo predecessore, il Power4, e un rapporto prezzo/prestazioni maggiore del 40%.

Il Power5, contenente 276 milioni di transistor, è fabbricato con un processo a 0,13 micron basato sulla tecnologia al rame silicon-on-insulator (SOI). Un singolo processore include due core, una caratteristica che lo rende in grado di svolgere il lavoro di due CPU.

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Pubblicato il 4 mag 2004
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