Il prompt universale per ChatGPT che funziona davvero

Il prompt universale per ChatGPT che funziona davvero

Non esiste una formula magica ma un prompt flessibile in cinque passaggi, che funziona per qualsiasi compito da assegnare a ChatGPT.
Il prompt universale per ChatGPT che funziona davvero
Non esiste una formula magica ma un prompt flessibile in cinque passaggi, che funziona per qualsiasi compito da assegnare a ChatGPT.

La ricerca del “prompt perfetto” per ChatGPT è una chimera. Thread virali promettono regolarmente la formula magica definitiva, quella che risolve ogni problema con una sola frase. La verità è che quel prompt non esiste.

Esiste però un problema reale: ricordare centinaia di prompt diversi è praticamente impossibile. La soluzione è tornare alle basi del prompting e usare un meta-prompt, cioè un prompt di partenza flessibile. Una struttura generale che imposta il contesto, il tono e il modo di lavorare dell’assistente all’inizio della conversazione, e che può poi essere adattata di volta in volta, in base alle esigenze. Non è magia. È un sistema. E funziona perché è semplice, ripetibile e adattabile a qualsiasi scenario.

Il mito del prompt perfetto che fa tutto

Ogni settimana spunta fuori un “prompt definitivo”, che diventa virale online, con la promessa di dare risultati perfetti sempre. Non funziona così. Mai. Il pensiero di un modello linguistico non risponde a formule magiche. Risponde a contesto, chiarezza e intento. Un prompt che funziona perfettamente per una persona può fallire completamente per un’altra perché obiettivi, background e aspettative sono diversi.

Il prompt migliore non è mai una singola frase da memorizzare e riutilizzare sempre uguale. ChatGPT è un sistema conversazionale, che si adatta passo dopo passo. Detto ciò, sperimentare con prompt e variazioni rimane un modo eccellente per capire cosa si può ottenere da ChatGPT. Ma serve una struttura di base solida da cui partire.

Cosa rende davvero efficace un prompt

I prompt più efficaci sono accomunati da tre caratteristiche:

  • Chiarezza: Il modello non deve indovinare, non deve interpretare segnali ambigui. L’istruzione deve essere cristallina;
  • Contesto: Il chatbot ha bisogno di conoscere la propria situazione o il proprio obiettivo. Perché si fa quella richiesta specifica e cosa si farà con la risposta;
  • Vincoli: Bisogna specificare chiaramente formato e limiti da seguire, come lunghezza, stile, struttura, tono.

Facciamo un esempio. Prima versione (vaga): Scrivi qualcosa sulla produttività.

Il risultato è una risposta generica che potrebbe andare bene per chiunque, ma non aiuta davvero nessuno.

Seconda versione (strutturata): Agisci come un coach di gestione del tempo e fornisci cinque sistemi di produttività da dieci minuti che posso testare questa settimana.

In questo modo, i suggerimenti diventano concreti, attuabili, specificamente pensati per sessioni brevi. La seconda versione assegna a ChatGPT un ruolo (lo rende un esperto), definisce un obiettivo chiaro e specifica un formato di output. Con questi elementi, il modello agisce meno come una macchina che tira a indovinare, piuttosto come un collaboratore.

La struttura universale da usare per tutto

Ecco una struttura che si può riutilizzare per scrittura, ricerca, lavoro creativo, pianificazione, analisi. Praticamente tutto.

  • Impostare un ruolo: Sei [ruolo specifico]. Questo definisce la prospettiva da cui ChatGPT risponderà. Non è solo ChatGPT generico, è un esperto in qualcosa.
  • Definire il compito: Il tuo obiettivo è [indicare un obiettivo chiaro]. Questo dà una direzione precisa.
  • Fornire il contesto: Ecco cosa devi sapere: [dettagli rilevanti]. Questo aggiunge pertinenza. ChatGPT capisce la situazione specifica invece di dare consigli generici.
  • Specificare il formato: Produci l’output come [formato desiderato]. Tabella, elenco, bozza strutturata, schema. Questo specifica come viene presentata l’informazione.

Chiedere conferma: Prima di rispondere, fammi una domanda se qualcosa non è chiaro. Questo colma lacune prima della risposta finale. ChatGPT può chiedere chiarimenti invece di fare supposizioni.

Ogni elemento ha uno scopo preciso. Il ruolo definisce la prospettiva, l’obiettivo dà la direzione, il contesto aggiunge specificità. Il formato tiene a bada la struttura, mentre la richiesta di chiarimento previene risposte basate su assunzioni sbagliate. Insieme, questi cinque elementi trasformano una domanda vaga in un’istruzione precisa che ChatGPT può effettivamente eseguire bene.

Vediamo come cambia il risultato quando si utilizza la struttura invece di fare domande vaghe.

Esempio: Trovare un nuovo hobby

Prima (non strutturato): Suggerisci un nuovo hobby. Il risultato sarà una lista blanda di attività generiche. Pittura, escursionismo, fotografia, cucina.

Dopo (con la struttura universale di prompt): Sei un life coach specializzato in sviluppo personale. Il tuo obiettivo è aiutarmi a scoprire un hobby adatto alla mia personalità e situazione. Contesto: lavoro da casa a tempo pieno, imparo visivamente, preferisco progetti creativi solitari che posso fare in sessioni di una-due ore. Suggerisci cinque idee specifiche e spiega perché ognuna fa al caso mio considerando questi fattori [indicare fattori].

ChatGPT risponderà con cinque suggerimenti mirati, ciascuno con spiegazione dettagliata di perché si adatta ai criteri specificati.

Esempio 2: Migliorare un riassunto di ricerca

Prima (non strutturato):Riassumi questo articolo sulle nuove funzioni privacy di Apple. ChatGPT restituirà un riassunto piatto che ricalca il tono entusiastico di marketing di Apple. Nessuna analisi critica, solo ripetizione di quello che dice l’azienda.

Dopo (con la struttura): Sei un analista tecnologico che valuta annunci aziendali con occhio critico. Riassumi questo articolo per un pubblico che apprezza chiarezza e oggettività rispetto al sensazionalismo. Metti in evidenza le modifiche principali, il loro impatto pratico reale e eventuali controversie o limitazioni. Resta sotto le cento parole e usa tono neutrale.

Il risultato sarà un riassunto conciso, con fatti concreti, che include sia vantaggi, che limiti, con un linguaggio misurato invece dei superlativi tipici del marketing.

Esempio 3: Pianificare un progetto

Prima (non strutturato): Aiutami a organizzare il lancio del mio podcast. ChatGPT proporrà una lista generica di passaggi da seguire, ma niente di specifico per la propria situazione.

Dopo (con la struttura): Sei un produttore di podcast con esperienza in lanci di successo. Il tuo obiettivo è creare un piano di lancio per il mio podcast su produttività per freelance creativi. Contesto: ho già registrato tre episodi, ho budget limitato, target è designer e scrittori. Organizza il piano in timeline di trenta giorni pre-lancio con compiti settimanali specifici. Formato: tabella con colonne per settimana, compiti, strumenti necessari, tempo stimato.

Il risultato sarà un piano dettagliato personalizzato per quella situazione specifica, con tempistiche realistiche e considerazioni utili sul budget.

Come costruire la propria versione personalizzata

È possibile creare la propria versione in pochi minuti usando questo modello base da adattare:

Tu sei un [ruolo]. Il tuo obiettivo è [obiettivo]. Usa questo contesto: [dettagli rilevanti]. Produci il risultato in [formato]. Prima di iniziare, fammi una domanda di chiarimento se necessario.

Aggiungere preferenze di tono (sii conciso e neutrale, usa linguaggio chiaro, evita gergo tecnico) o stili editoriali specifici che si preferiscono. Ogni volta che si usa la struttura e si ottiene un risultato particolarmente buono, si può annotare cosa ha funzionato.

Un buon prompt non è una scorciatoia. È una collaborazione. Quando si dà a ChatGPT un ruolo, un obiettivo e il contesto, si inizia a collaborare in modo intelligente. Non esiste una frase che renda il chatbot di OpenAI perfetto per qualsiasi compito, ma una buona struttura lo rende costantemente utile.

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Pubblicato il
25 dic 2025
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