L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato un’indagine nei confronti di DAZN per aver mostrato inserzioni pubblicitarie relative alle quote di vincita delle scommesse. Questo tipo di pubblicità al gioco d’azzardo è vietato dalla legge. La società rischia quindi una pesante sanzione.
Multa fino al 20% della sponsorizzazione
La conferma dell’avvio dell’indagine è arrivata da Assoutenti, che aveva presentato un esposto ad AGCOM. L’associazione che tutela e promuove i diritti fondamentali dei consumatori, in particolare degli utenti dei servizi pubblici, aveva segnalato che DAZN mostra in numerose trasmissioni sportive (principalmente in quelle sul calcio) le quote delle vincite delle scommesse. Questo tipo di pubblicità è vietata dall’art. 9 comma 1 del decreto legge n. 87 del 12 luglio 2018 (noto come decreto dignità):
È vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media.
AGCOM ha confermato l’avvio dell’indagine per esaminare le modalità di rappresentazione di quote e scommesse durante le trasmissioni sportive di DAZN allo scopo di verificare se tali pratiche possano configurarsi come forme di pubblicità indiretta vietata. L’autorità esaminerà anche le comunicazioni pubblicitarie della piattaforma di scommesse DAZN Bet.
Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha dichiarato:
Si tratta di un importante successo perché, se saranno accertati illeciti, DAZN andrà incontro ad una salata sanzione e dovrà bloccare qualsiasi tipo di messaggio pubblicitario relativo a giochi e scommesse. Messaggi quelli di DAZN ancora più pericolosi se si considera il pubblico di giovanissimi che segue il calcio, soggetti particolarmente influenzabili e che rischiano di sviluppare forme di dipendenza da gioco, con tutte le conseguenze del caso.
In base all’art. 9 comma 2 del suddetto decreto, la sanzione amministrativa è pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e in ogni caso non inferiore a 50.000 euro per ogni violazione.