Qualcuno si fa il broad band da solo

Qualcuno si fa il broad band da solo

Scartati i grandi operatori, ora i cittadini di decine di comuni dell'Iowa intendono realizzare insieme i propri backbone e servizi. Sono stufi di attendere i big del settore
Scartati i grandi operatori, ora i cittadini di decine di comuni dell'Iowa intendono realizzare insieme i propri backbone e servizi. Sono stufi di attendere i big del settore


Des Moines (USA) – Chi fa da sé fa per tre, recita un vecchio motto. E questo devono aver pensato i cittadini di più di 80 comuni dell’Iowa, negli Stati Uniti, che hanno deciso di unire le forze per dare vita ai propri servizi broad band. Al di fuori degli operatori tradizionali e del mercato che domina il settore della connettività.

Il piano si chiama non a caso Opportunity Iowa e punta a realizzare le infrastrutture necessarie per veicolare a famiglie ed imprese servizi avanzati. Fin qui, i comuni associati comprendono circa un quarto del totale delle aziende e dei nuclei familiari dello stato. Se il piano funzionerà come si augurano i suoi promotori c’è però da scommettere che i numeri saliranno rapidamente.

L’idea è, per così dire, “semplice”. I comuni che aderiscono dovranno tirar fuori dalle proprie tasche quanto necessario per posare i cavi o le altre infrastrutture broad band. Una volta messa su la struttura fisica, i grandi operatori verranno invitati a sfruttarla per fornire servizi avanzati e telefonia tradizionale. Un quadro nel quale i grandi player delle TLC potranno sfruttare reti ultramoderne di comunicazione pagando un canone di accesso ai comuni che le hanno posate.

Va detto che l’idea non è la trovata peregrina di un gruppo di persone che non ne possono più di attendere servizi spesso indisponibili in zone remote, ma è il parto di alcuni dei personaggi più in vista dell’Iowa, magnati, tycoon e politici locali.

Quella dell’Iowa, inoltre, non è una iniziativa del tutto nuova. Sono sempre più numerose le comunità negli Stati Uniti che, come già hanno fatto con l’elettricità, stanno rimboccandosi le maniche per essere “produttrici di se stesse”, lavorando sul proprio territorio per garantire a chi vi risiede nuove opportunità e per mantenere il controllo sulle infrastrutture.

A stimolare Iowa Opportunity e analoghe, ma fin qui meno ampie, iniziative è però il ritardo accumulato dai grandi operatori nel rispondere alla domanda di servizi avanzati, per esempio quelli del broad band, un problema avvertito in molte aree dell’Iowa come dell’Italia.

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Pubblicato il
16 nov 2004
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