Quelle fatture di NetBusiness

Quelle fatture di NetBusiness

Il traffico aggiuntivo alla flat, da pagare a parte, non è ben documentato? Lo sostiene un lettore, che accusa l'azienda di leggerezza
Il traffico aggiuntivo alla flat, da pagare a parte, non è ben documentato? Lo sostiene un lettore, che accusa l'azienda di leggerezza


Roma – Era la fine di Marzo, quando NetBusiness, gestore telefonico di Verona che offriva anche connessioni flat per internet, decideva di esautorare il suo abbonamento piatto per dar vita a connessioni a tempo a partire dal primo maggio.

Come logico, la delusione che seguì tale decisione, per i loro utenti, fu cocente e molti, come segno di protesta, disdissero in anticipo il proprio abbonamento e si misero poi in attesa di ricevere le fatture che fino a quel momento non erano mai state inviate. Dopo voci che davano addirittura NetBusiness finita a gambe all’aria, le solite male lingue, a fine giugno finalmente eccole le fatture, era ora, dopo 5, 6 e più mesi dalla sottoscrizione dei contratti: SONO QUI… alla Carramba maniera!

Per usare un termine caro all’Ing. Filippi dell’Associazione Vittime Sip/Telecom, definire “gonfiate” tali fatture era fargli un complimento. L’importo richiesto per l’abbonamento flat era esatto, ma il resto era palesemente errato e si aggiungeva ad esso un’altra beffa, MOLTO più seria… la totale assenza di una documentazione del traffico internet svolto dall’utente prima dell’inizio della flat serale.

Seguono – siamo nella seconda settimana di luglio – le nuove fatture che NetBusiness si era preoccupata di spedire in sostituzione di quelle vecchie. Pensate che abbiano cambiato qualcosa? Stessi musicisti, stessa musica, leggermente più economica, questo sì, ma sempre senza la possibilità di usufruire di quel controllo che ne avrebbe confermato l’esattezza e che avrebbe permesso all’utente di pagare un po’ più contento.

Personalmente ho usufruito del servizio internet, come la maggior parte degli altri abbonati NetBusiness, anche fuori dagli orari flat serali, quindi è giusto pagarlo, è un mio dovere, ma è un mio diritto sapere “per cosa pago” (leggasi a tal proposito l’art.5 del DL 171/98).

Certamente si potrà obbiettare che basterà stornare e pagare il solo abbonamento flat e andare in causa per il resto e saldare solo dietro presentazione del dettaglio chiamate. La vittoria sarebbe assicurata… ma chi adirebbe alle vie legali per somme non certamente superiori alle 50mila lire? Che qualche abbonato abbia avuto richieste superiori sarà fuori discussione, ma la maggioranza è senz’altro intorno a pochi biglietti da 10mila lire.

Siamo in procinto di andare in ferie, si stanno preparando le valigie, qualcuno è già con i piedi a bagno, chi si impelagherebbe in raccomandate, bolli e arrabbiature varie prima delle vacanze? Un vecchio della politica amava dire: “A pensar male si commette peccato, ma ci si azzecca sempre”… e io voglio pensar male: “Che tutto ciò sia frutto del caso? Ecco perchè l’abbonamento serale costava così poco?”

Giorgio Martini

PS: Segnalo che proprio in questi giorni un altro ex utente NetBusiness, ricevuta la seconda fattura, ci ha visitato, si è informato dei suoi diritti e riesce ad ottenere, anche se via email (assurdo!), il dettaglio delle sue chiamate internet, beh… non ci crederete… Risulta un importo inferiore!!! Qui tutta la sua storia.

PS: Agli ex abbonati che intendessero far valere i propri diritti, ai seguenti indirizzi ci sono le info e la modulistica del caso… da adattare ovviamente, ma che vale a tutti gli effetti per chiunque (leggete a tal proposito l’art.5 della DL 171/98)

Operazione Trasparenza
Associazione Vittime Sip/Telecom
Telecom No Grazie

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Pubblicato il 26 lug 2001
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