Rapidgator, ricorso contro il sequestro

Rapidgator, ricorso contro il sequestro

Supportati dall'avvocato Fulvio Sarzana, i gestori della piattaforma di hosting presentano un'istanza al Tribunale del Riesame, contro l'ordine di sequestro preventivo ordinato dal GIP capitolino. Molti portali hanno già cambiato indirizzo
Supportati dall'avvocato Fulvio Sarzana, i gestori della piattaforma di hosting presentano un'istanza al Tribunale del Riesame, contro l'ordine di sequestro preventivo ordinato dal GIP capitolino. Molti portali hanno già cambiato indirizzo

I gestori della piattaforma di file hosting Rapidgator faranno ricorso al Tribunale del Riesame di Roma contro l’ordine di sequestro preventivo predisposto dalla Procura della Repubblica nei confronti di un gruppo di 27 portali tra servizi di streaming, indexing e cloud storage. Presentata dall’avvocato Fulvio Sarzana, l’istanza tenterà di ribaltare il provvedimento messo in atto dal GIP romano Massimo Di Lauro per il blocco a mezzo DNS di tutti gli accessi tricolore alle varie piattaforme della condivisione online.

Accomunate dalla presenza di una sola opera audiovisiva in violazione del diritto d’autore, le 27 piattaforme – da Uploaded a Nowvideo, fino al popolare sito di indexing Cineblog01 e DDLFantasy – sono finite nel mirino dei legali di Sunshine Pictures , distributore italiano del film d’animazione francese Un Monstre à Paris . Come rivelato in anteprima alla redazione di Punto Informatico dall’avvocato Fulvio Sarzana , l’indagine della Polizia Postale romana è durata circa un mese, conclusasi con la richiesta di oscuramento dei domini mediante il blocco dei relativi riferimenti DNS ordinata dal PM.

In risposta, alcuni siti hanno deciso di cambiare indirizzo, come ad esempio Cineblog01.org passato al dominio .net . Mentre DDLFantasy ha annunciato la sua fusione con RobinFilm (Fuorilegge Gentiluomo) che a sua volta è passato dal .net al .tv . Dal testo del provvedimento messo in atto dal GIP, l’ordine di sequestro preventivo non ha validità futura, ovvero si riferisce ai soli domini indicati e non a possibili future incarnazioni digitali .

“Le reazioni al provvedimento sono state varie – ha spiegato Sarzana – alcuni di questi portali più legati al nostro paese, ritenendo di essere al sicuro in virtù dell’anonimato su Internet, hanno pensato bene di cambiare il nome di dominio o suggerire cambiamenti di DNS, senza tenere in considerazione che le nuove tecniche investigative si stanno concentrando sul principio del follow the money e, che dunque prima o poi si arriverà anche a loro”. Il portale di hosting Rapidgator.net risulta attualmente raggiungibile.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 apr 2013
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