Raspberry Pi, hacking ed emulazione

Raspberry Pi, hacking ed emulazione

Uno smanettone ha trasformato un Game Boy in un dispositivo per emulare le vecchie console Nintendo (e Sega) grazie alla board di sviluppo britannica. Che in quanto a emulazione videoludica la sa lunga
Uno smanettone ha trasformato un Game Boy in un dispositivo per emulare le vecchie console Nintendo (e Sega) grazie alla board di sviluppo britannica. Che in quanto a emulazione videoludica la sa lunga

Uno sviluppatore che si identifica come “wermy” ha sfruttato le capacità computazionali di Raspberry Pi Zero per creare Game Boy Zero , una sorta di “reincarnazione” del vecchio Game Boy che ha però la capacità di replicare intere generazioni videoludiche portatili e non.

Wermy ha in sostanza sventrato una console Game Boy originale sostituendone le interiora con una schedina Raspberry Pi Zero, un display a colori e tutta la circuiteria necessaria ad adattare le vecchie porte alle nuove esigenze di emulazione tutto compreso.

Game Boy Zero fa girare una cartuccia che assomiglia a quelle dei giochi Game Boy originali ma include una scheda di memoria micro-SD, sufficientemente capiente da poter ospitare l’intero archivio delle produzioni videoludiche per piattaforme Nintendo Game Boy, NES, SNES, Sega Genesis/Mega Drive e Master System.

Il software Emulationstation si incarica di replicare le suddette piattaforme sul chip SoC di Raspberry Pi, mentre l’utente può fruire dei giochi servendosi degli stessi controlli della console Game Boy originale. Inoltre, come dimostra l’altro progetto di modding estremo Gameboy NANO , una schedina Raspberry Pi (Zero) è in grado di gestire emulazioni anche molto più complessa come Nintendo 64, PlayStation 1, Dreamcast e l’inossidabile MAME.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 apr 2016
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