Roma – Red Hat si appresta a rilasciare, per l’inizio dell’autunno, una versione di Linux Advanced Server progettata per girare sui processori Itanium di Intel. La mossa fa parte di un più ampio accordo che consentirà a Red Hat di certificare il suo Advanced Server sui sistemi Intel-based di HP, fra cui anche i server che adottano processori a 32 bit come Xeon e Pentium. Nell’accordo è anche contemplata la possibilità, per Red Hat e Oracle, di certificare il database 9i RAC sui server ProLiant di HP.
Sebbene la prima generazione di chip IA-64 di Intel sia stata accolta piuttosto freddamente dal mercato, Red Hat sembra convinta che Itanium 2 sia un prodotto molto più convincente del suo predecessore e pronto per inaugurare l’era dei PC server a 64 bit. Un’era in cui – secondo l’azienda dal cappello rosso – “Linux sarà un grande favorito”.
La partnership con HP potrebbe dare a Red Hat un grosso vantaggio nel futuro mercato dei server a 64 bit basati su CPU Intel, soprattutto per il fatto che il colosso – che si è appena fuso con Compaq – ha collaborato con Intel allo sviluppo dell’architettura IA-64 di Intel e vanta una grande esperienza nello sviluppo di software ottimizzato per Itanium.
Per Red Hat è altresì cruciale promuovere al massimo la propria giovane versione di Linux dedicata al mercato enterprise. La distribuzione Advanced Enterprise è infatti al centro della strategia di Red Hat per spremere profitti dai servizi e incrementare le proprie entrate.
Nei piani di Red Hat non tutto sta però andando come previsto. Sun, una delle sue più grosse partner, ha infatti deciso di impiegare, sulla sua nuova e ormai imminente generazione di server basati su processori Intel, una versione di Linux sviluppata in casa.
Il nuovo sistema operativo Sun Linux potrebbe trasformarsi – al pari del recentemente annunciato UnitedLinux – in un serio concorrente sul mercato enterprise.