Research Triangle Park (USA) – Red Hat, insieme all’inglese 3G Lab, si getta nel promettente mercato del wireless e lo fa annunciando lo sviluppo di quello che definisce il primo sistema operativo open source progettato per i dispositivi mobili di prossima generazione.
Al contrario di quanto affermato da varie fonti, questo nuovo sistema operativo non si baserà su di un kernel Linux, bensì su eCos , un sistema embedded real-time in grado di girare là dove Linux ancora “non entra”, ossia in spazi di memoria piccolissimi tipici di un telefono cellulare.
eCos, ereditato da Red Hat lo scorso anno in seguito all’acquisizione di Cygnus, integra un’interfaccia di compatibilità con Linux.
Il nuovo software, per ora conosciuto con il nome di eCos/M3, sarà dedicato in particolare alla futura generazione di telefoni cellulari GPRS e UMTS, prefigurandosi così come concorrente diretto di Stinger, il sistema operativo derivato da Pocket PC che Microsoft utilizzerà sugli smartphone.
La battaglia fra software proprietario e software open source si sposterà dunque anche sui dispositivi più piccoli e leggeri, un campo dove Red Hat sostiene che eCos/M3 potrà far valere le sue funzioni di ottimizzazione della vita delle batterie e le sue spiccate attitudini multimediali.
Red Hat si dice convinta che eCos/M3 consentirà agli operatori di telefonia mobile ed ai produttori di telefoni cellulari di rilasciare soluzioni di comunicazione mobile di prossima generazione in modo più rapido ed economico di quello permesso dalle attuali soluzioni proprietarie.
“Siamo testimoni di quella transizione – ha affermato Steve Ives, CEO di 3G Lab – che vede i telefoni mobili divenire dispositivi multimediali, device ben più attraenti per i consumatori rispetto ai telefoni WAP di oggi. Se gli operatori ed i produttori di telefoni mobili devono essere in grado di adattare questi dispositivi alle necessità degli utenti, essi necessitano di una piattaforma software molto più aperta, flessibile e modulare. eCos/M3 è un passo avanti verso questo obiettivo, fornendo il primo sistema operativo real-time open source capace di gestire un dispositivo multimediale mobile”.
Rispetto ai suoi diretti avversari, eCos/M3 ha però ancora parecchia strada davanti a sé, soprattutto pensando quanto tempo (circa 3 anni) ha richiesto a Symbian lo sviluppo di un sistema operativo per il Nokia 9210, nonostante questo fosse basato sul già collaudatissimo Epoc.
Proprio di recente, Microsoft ha annunciato l’acquisizione di una quota di Sendo per accelerare lo sviluppo del primo smartphone, lo Z100, basato sul sistema operativo Stinger ed in grado di navigare sul Web.
Ma anche sul campo dei sistemi operativi embedded basati su Linux si stanno facendo notevoli progressi. Una delle aziende che si è spinta più avanti nello sviluppo di una versione del Pinguino per la prossima generazione di dispositivi mobili è PalmPalm, che sta lavorando ad uno smart phone Linux integrante l’ambiente grafico Qt/Embedded di TrollTech, un browser Web sviluppato da Opera Software, un player multimediale e persino funzionalità di riconoscimento vocale.