Referendum, una campagna tutta in rete

Referendum, una campagna tutta in rete

L'annunciano i promotori della consultazione sulla fecondazione assistita: si sviluppano siti e blog in salsa open source e con Creative Commons per fornire informazioni sul voto e spingere alla partecipazione
L'annunciano i promotori della consultazione sulla fecondazione assistita: si sviluppano siti e blog in salsa open source e con Creative Commons per fornire informazioni sul voto e spingere alla partecipazione


Roma – La chiamano “campagna virale” e grazie alla rete potrebbe effettivamente riuscire ad acquisire un connotato epidemico, se i promotori del referendum del 12 e 13 giugno sulla fecondazione assistita riusciranno davvero a coinvolgere la rete più di quanto stiano già facendo, il tutto grazie ad una serie di strumenti del tutto inediti per questo genere di attività in Italia.

Oggi dunque parte ufficialmente la campagna per il referendum che trova il suo cuore nel sito www.4si.it sul quale non a caso sono presenti una serie di strumenti pensati per stimolare utenti e webmaster su questo fronte: da “tam tam blog”, per i blogger che decidono di sostenere il referendum (sono 162 quelli che hanno già aderito), a “tam tam banner” (vedi immagine) per chi intende piazzare sul proprio sito uno “spot” dell’appuntamento referendario.

Ideati anche una serie di strumenti, per l’appunto virali. “Ogni utente – spiegano i promotori dell’ Associazione Luca Coscioni – può lasciare il proprio messaggio di sostegno che viene pubblicato sul sito, ripubblicato su decine di altri siti che ospitano il box con gli ultimi messaggi, e può essere inviato a decine di altri utenti via email. Si spera così, tramite il passa parola, di far circolare in rete l’informazione assente in televisione e sui giornali”.

Il sito propone anche un motore di ricerca specializzato , PubSub, per raccogliere tutti gli interventi che riguardano i referendum pubblicati dai blog. “Sia favorevoli che contrari” – sottolineano i promotori – “per opporsi al silenzio e al disinteresse”. Sullo stesso sito è anche disponibile una piattaforma che consente di dar vita ad un proprio blog.

Tra gli altri strumenti messi in piedi per quella che appare come una iniziativa innovativa nella comunicazione politica sulla rete italiana anche una sezione “realizzata sul modello di Wikipedia” dedicata alle malattie interessate dalla ricerca sulle cellule staminali.

Da segnalare infine l’utilizzo da parte del sito della piattaforma open source CivicSpace “sviluppata – spiegano all’Associazione – dai programmatori della celebre campagna online di Howard Dean, il candidato che ha saputo utilizzare internet nel modo più efficace durante le scorse primarie per le presidenziali statunitensi”. “Si tratta – continuano – di un software appositamente ideato per creare comunità online intorno a campagne politiche”.

Di interesse notare, infine, che tutti i contenuti sono pubblicati sotto licenze Creative Commons , in modo tale da facilitarne la condivisione .

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Pubblicato il
6 mag 2005
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