Se Internet oggi è quell’immenso bacino di piccole e medie reti che ben conosciamo, non c’è dubbio che buona parte del merito va alla tecnologia Ethernet. Grazie infatti alla sua estrema economicità, alla sua flessibilità e alle sue discrete prestazioni, Ethernet contribuì in modo rilevante al boom, negli anni ’80 e ’90, delle reti LAN (Local Area Network) ed oggi, grazie alle sue più recenti “estensioni”, ambisce addirittura al mercato delle MAN (Metropolitan Area Network) e delle WAN (Wide Area Network).
Nata nel lontano 1976 nel centro di ricerche di Xerox, a Palo Alto, Ethernet costituì la base per la stesura della specifica IEEE 802.3, in seguito adottata come standard sia dall’ANSI che dall’OSI. In realtà lo standard cambiò pochissimo delle regole che stavano alla base della tecnologia Ethernet originaria, limitandosi più che altro a rendere interoperabili le varie soluzioni proprietarie già presenti sul mercato.
Dai 2,94 Mbps della tecnologia originaria sviluppata in Xerox Ethernet passò, nel giro di un decennio, a 10 Mbps e poi 100 Mbps, entrambi gli standard sviluppati dal consorzio DIX (Dell, Intel, Xerox) e poi ratificati dall’IEEE con ritardi consistenti: basti pensare che il Fast Ethernet (da 100 Mbps) fu approvato dall’IEEE ben 15 anni dopo la sua pubblicazione da parte del DIX (era il 1995). Due anni più tardi, nel 1997, già nasceva un nuovo standard commerciale: il Gigabit Ethernet, in grado di spingere questa “vecchia” tecnologia a 1.000 Mbps.
Dall’anno scorso, agli inizi del 1999, un altro standard Ethernet si sta affacciando sul mercato: il 10 Gigabit. Sebbene i lavori dell’IEEE siano ancora in alto mare – è stata appena approvata la creazione del progetto, denominato 802.3ae – il mercato sembra già desideroso di metterci le mani sopra.
La domanda di reti a larghissima banda in standard Ethernet sembra così forte che il mercato, come al solito, non si fermerà certo ad aspettare l’approvazione dello standard. E’ recente la notizia che 7 grossi nomi del networking – 3Com, Cisco Systems, Extreme Networks, Intel, Nortel Networks, Sun Microsystems e World Wide Packets – hanno formato la 10-Gigabit Ethernet Alliance per l’accelerazione del supporto del neo standard nelle LAN, MAN e WAN.
Le attese del mercato sembrano giustificate dal fatto che il 10 Gigabit Ethernet porta, anche nell’ambito delle reti geografiche, un costo per banda passante sensibilmente inferiore a quello di altre soluzioni già presenti sul mercato, unito ad una facilità di configurazione e aggregazione di collegamenti tipica della tecnologia Ethernet.
Fra le prime a muoversi troviamo Cisco e Nortel, che hanno già pronti i primi dispositivi di rete Ethernet da 10 Gbps. A loro avviso la domanda, ormai proveniente da più parti del mercato, sta crescendo in modo significativo e potrebbe davvero rappresentare il boom delle reti a larghissima banda.
A spingere le aziende verso i 10 Gbps è proprio l’ascesa dello standard ad 1 Gbps e la commercializzazione delle prime schede di rete 1000Base-T in grado di portare la tecnologia Gigabit Ethernet sui tradizionali cavi di rame di Categoria 5. Risulta evidente come il progressivo passaggio a questa nuova ampiezza di banda, soprattutto nelle server farm, costringerà le aziende ad adottare interconnessioni da 10 Gbps sulle dorsali.
Intel ha già pronta una scheda a 64 bit in grado di negoziare collegamenti a 10, 100 o 1.000 Mbps capace di fornire un throughput da 50 a 300 Mbps, superiore persino a quello offerto oggi dalle schede 1000Base-X per fibra ottica. Anche HP e 3Com hanno già presentato le loro schede 1000Base-T e a ruota seguiranno molti altri produttori di punta.
L’implementazione della tecnologia Gigabit Ethernet su cavi UTP permetterà di ridurre sempre più i costi dei dispositivi di rete insieme all’installazione e alla manutenzione dei cablaggi: questo naturalmente non farà che accompagnare la crescita dello standard superiore a 10 Gbps.
In questa fase iniziale sembrano in pochi, anche fra gli utenti, a preoccuparsi per la mancanza di uno standard. Sebbene infatti le prime soluzioni commerciali 10 Gigabit Ethernet saranno tutte proprietarie, è altresì vero che questa tecnologia verrà utilizzata quasi esclusivamente su dorsali di rete per connessioni punto a punto fra router: in questo modo il problema interoperabilità non si pone visto che questi sistemi non dovranno parlare con nessun altro.
E mentre i vari produttori stanno ultimando le loro soluzioni proprietarie, la task force 802.3 dell’IEEE sta valutano diverse proposte per l’implementazione della tecnologia 10 Gbps, fra cui una molto interessante che vedrebbe l’adozione di connessioni Sonet (Synchronous optical network) Oc 192 come mezzo fisico di trasporto per la tecnologia 10 Gigabit. Secondo alcuni esperti questo consentirebbe un risparmio notevole, per utenti e fornitori, sulle attrezzature e permetterebbe di utilizzare in modo più efficiente la larghezza di banda.
Un altro importante miglioramento all’attuale tecnologia 10 Gigabit Ethernet potrebbe essere portato dall’introduzione di nuovi protocolli per il controllo di flusso sulle WAN più efficienti ed affidabili rispetto a quelli offerti dal TCP/IP.
L’IEEE conta di buttare una giù una prima bozza dello standard entro ottobre, con le specifiche per i 100 metri ed i 300 metri su fibre di tipo multi-mode e specifiche per i 2, 10 e 40 Km su fibre di tipo single-mode. La versione finale dovrebbe invece arrivare intorno alla fine del 2002: nel frattempo le soluzioni commerciali potrebbero aver già raggiunto una discreta quota di mercato.
Il primo produttore a sfornare un router Ethernet da 10 Gbps, neanche a dirlo, sarà Cisco, subito seguita da Nortel e 3Com. La diffusione in massa di apparati da 10 Gbps dovrebbe raggiungere quote davvero rilevanti del mercato verso il 2005, anno in cui la richiesta di banda sia da parte degli utenti aziendali che di quelli consumer raggiungerà picchi elevatissimi e metterà a dura prova le attuali infrastrutture di rete. E pensare che Internet fu data per morta 5 anni or sono?