Roma, varato il database del DNA

Roma, varato il database del DNA

Nel pacchetto sicurezza trova posto la legalizzazione di una pratica già avviata da lungo tempo
Nel pacchetto sicurezza trova posto la legalizzazione di una pratica già avviata da lungo tempo

Il Governo Prodi ci aveva provato inutilmente , non era riuscito cioè a portare a casa il risultato ma ora il nuovo governo ha spinto sull’acceleratore: insieme al Pacchetto Sicurezza il Consiglio dei Ministri ha approvato la costituzione del Database del DNA .

un prelievo L’idea già ben nota ai lettori di Punto Informatico è quella di adeguare l’Italia a quanto riportato dal Trattato di Prum. Non solo: la raccolta del DNA da parte delle Forze dell’ordine è già in parte praticata ma senza un coordinamento nazionale e senza regole comuni di riferimento, con il risultato che gli attuali centri dati sono scarsamente affidabili e disomogenei. E spesso privi di quelle garanzie di cui il Garante in più occasioni ha sottolineato l’importanza.

A venire prelevati saranno campioni biologici dei soli detenuti e dei nuovi arrestati e sarà proprio il Dipartimento delle carceri a doversi occupare della conservazione dei campioni. Al database confluiranno anche i campioni raccolti dalle forze dell’ordine sulle scene dei delitti con cui hanno a che fare. Le informazioni del centro dati saranno invece raccolte e gestite dal ministero dell’Interno.

I costi? Non saranno indifferenti: si parla di 12 milioni di euro per lo “start-up” del nuovo strumento e un 6-7 milioni di euro l’anno per il suo mantenimento. All’avvio si prevede che verranno effettuati circa 60mila prelievi che poi si attesteranno su un 20mila prelievi l’anno. Ogni analisi costa allo Stato 130 euro. Si prevede anche l’assunzione di 400 dottori in biologia.

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Pubblicato il 22 mag 2008
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