EVRAZ: il gigante dell'acciaio colpito dal ransomware Ryuk

Ryuk: il ransomware piega l'acciaio di EVRAZ

Il gigante dell'acciaio colpito dall'azione di un ransomware, Ryuk, capace di compromettere la produzione negli Stati Uniti e in Canada.
Ryuk: il ransomware piega l'acciaio di EVRAZ
Il gigante dell'acciaio colpito dall'azione di un ransomware, Ryuk, capace di compromettere la produzione negli Stati Uniti e in Canada.

Non è il coronavirus a bloccare EVRAZ, ma una minaccia di natura differente: i sistemi informatici del gruppo, uno dei nomi più importanti al mondo per quanto riguarda il mercato dell’acciaio, sono stati colpiti da un ransomware. A metterli in ginocchio Ryuk, tipologia di codice maligno che sceglie le sue vittime chiedendo ingenti somme di denaro per mollare la presa.

EVRAZ: produzione interrotta da Ryuk

A renderlo noto è l’azienda stessa, con una breve dichiarazione affidata alle pagine del sito ZDNet. Ne stanno risentendo le attività in tutto il Nord America, con gli impianti situati negli Stati Uniti e in Canada maggiormente interessati. Non sembrano per il momento risentirne le divisioni europee (ce ne sono anche in Italia). I vertici hanno deciso per lo stop della produzione, mentre lo staff tecnico è al lavoro per limitare le perdite ed evitare che l’infezione possa propagarsi ulteriormente creando così altri danni.

Uno stabilimento EVRAZ

La società impiega oltre 1.400 lavoratori negli USA e più di 1.800 nelle fabbriche canadesi. È controllata da Roman Abramovich, magnate russo proprietario tra le altre cose della squadra di calcio inglese Chelsea.

EVRAZ è solo l’ultimo dei grandi gruppi industriali colpiti da ransomware. A novembre è toccato alla messicana Pemex che opera nel campo petrolifero, mentre all’inizio dell’anno alla piattaforma Travelex che si occupa del cambio delle valute. Di recente abbiamo scritto su queste pagine anche di EKANS, una nuova tipologia che prende di mira proprio questo tipo di vittime, di alto profilo, dunque maggiormente inclini a pagare il riscatto pur di ripristinare i sistemi e tornare alla normale operatività.

Fonte: ZDNet
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
6 mar 2020
Link copiato negli appunti