Scribd, rimuovere non basta?

Scribd, rimuovere non basta?

A guidare la class action a tutela del diritto d'autore degli scrittori, i legali di Jammie Thomas. Che per l'occasione cambiano schieramento
A guidare la class action a tutela del diritto d'autore degli scrittori, i legali di Jammie Thomas. Che per l'occasione cambiano schieramento

Scribd di nuovo sotto accusa per infrazione del diritto d’autore. La class action è stata depositata a Houston dallo studio Camara&Sibley, la squadra legale che sta difendendo Jammie Thomas-Rasset proprio dall’accusa di violazione di copyright.

Il portale che consente di condividere testi di ogni tipo fornirebbe una tecnologia in grado di rompere la protezione offerta dal diritto d’autore a livello globale. Oltretutto a parere dell’accusa, trarrebbe ingenti profitti dalle opere piratate di numerosi autori: ha ricevuto 13 milioni di dollari da investitori.

Il caso sarebbe stato avviato da Elaine Scott, scrittrice che ha trovato il suo libro “Stocks and Bonds” sulla piattaforma (definita dal suo avvocato “lo YouTube dei documenti”) e scaricata oltre 100 volte.

Camara e Sibley sperano ora di raggruppare un folto numero di autori che ritengano che la loro opera sia stata illegalmente condivisa su Scribd.

Sebbene ad esempio per qualche ora “The lost symbol” di Dan Brown sia stato disponibile sul sito, è stato poi prontamente reso indisponibile. Scribd provvede infatti dietro segnalazione alla rimozione delle opere caricate in violazione del diritto d’autore , proprio come previsto dal Digital Millenium Copyright Act, e si è dotato di un sistema per evitare che esse siano poi nuovamente condivise, ma ciò non basterebbe a scagionarlo dall’accusa.

Secondo i legali che per il caso combattono dall’altra parte della barricata rispetto alle posizioni assunte nel caso Jammie Thomas, le responsabilità dell’infrazione ricadrebbero comunque sulla piattaforma: la proprietà intellettuale non sussiste solo nel momento in cui l’autore si accorge della violazione, ma è effettiva dal momento stesso in cui l’opera viene caricata sul sito. Un controllo ex post , limitato alla ricezione delle segnalazioni degli autori, non basterebbe a rimediare alla violazione commessa dagli utenti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 21 set 2009
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