Scuola, programmazione per il futuro

Scuola, programmazione per il futuro

"Programma il futuro" vuole portare il codice nelle classi italiane, passando per esperienze ludiche e didattiche. Per dotare i cittadini degli strumenti del pensiero computazionale, al servizio della vita quotidiana
"Programma il futuro" vuole portare il codice nelle classi italiane, passando per esperienze ludiche e didattiche. Per dotare i cittadini degli strumenti del pensiero computazionale, al servizio della vita quotidiana

Il codice e la programmazione informatica entrano nelle classi italiane: è iniziata la sperimentazione di Programma il Futuro , progetto attraverso cui l’alfabetizzazione digitale diventerà parte integrante della didattica scolastica.

A presentare l’ iniziativa è il “Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica” (CINI), che insieme al MIUR guida il programma che parte dall’ esperienza di code.org , partner insieme a Confindustria Digitale e IAB e ad aziende come Telecom, Microsoft, Intel e Facebook, che oltre all’aspetto dei finanziamenti, supporteranno lo sviluppo della strategia da mettere in campo.

Programma il Futuro costituisce uno dei punti del progetto del Governo Renzi descritto nel documento “La Buona Scuola”: il programma di istruzione parte dalle scuole primarie, dove sono previsti programmi per sviluppare il pensiero computazionale, nutrendo le competenze logiche dei più piccoli affinché possano venire applicate alla risoluzione di problemi, contribuendo alla formazione di uno strumento utile per tutti i cittadini. Il “coding in un contesto di gioco”, questo ciò in cui credono i promotori del progetto, si configura come “il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale”.

“Se il Novecento è stato il secolo dell’alfabetizzazione di massa, quello attuale è il secolo dell’alfabetizzazione digitale – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini – ed è necessario che i ragazzi si convertano dall’essere semplici consumatori di tecnologia a persone in grado di applicare il pensiero logico per capire, controllare, sviluppare contenuti e metodi per risolvere i problemi e cogliere le opportunità che la società è già oggi in grado di offrire”.

La prima sperimentazione si è tenuta tra l’11 ed il 17 ottobre ed ha visto la partecipazione di 3.451 utenti tra insegnanti, genitori e studenti. Ma il progetto, nel mese di dicembre, si allargherà a coinvolgere oltre 170mila studenti e 3900 insegnati di 8900 classi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
4 dic 2014
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